Omaggio a Dante Alighieri di
g \ 6 dante e gli ordini religiosiE nell'umile avello custodito
Dai figliuol di Francesco ad aspettarve Delle Angeliche trombe il grande invito.
E ver che in esso il lodator disparveTalvolta| e d'atro fiel sua penna aspersa Contro la gente a lui gią cara parve;
Ma| se si scerne ben| sol era avversa A quella parte in cui l'indegna vita Dalle professe leggi era diversa.
Or qui novellamente a te m'incitaA volgermi il subietto| o rea genia Onde prese il mio canto dipartita.
Mentre la turba che fedel la viaBatte degli Evangelici consigli| La sua costanza con gli oltraggi espia|
Non son soltanto gli spergiuri figli Cui folgorava d'Alighier la bile. Che sotto l'ali del favor tu pigli?
Ah! cessa adunque con mendace stilePił il nome d'invocar del Tosco vate| E farne manto alla tua voglia ostile ;
Chč a ritroso tu vai di sue pedate|
E quelle ond' egli era amator verace| Le cose sono all' odio tuo segnate.
Deh quel Signor cui la giustizia piaceTemprare ognor con "la pietade| alfine Adempia il lungo nostr' orar vivace|
E d'Italia le genti cittadineSottragga al grave tuo cruento impero| Nč pił ti lasci accumular mine!
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