Omaggio a Dante Alighieri di
300 • il poema di danteparato da quo' grandi uomini che furori Dante e Giotto| riceveva la sua perfezione| il suo svolgimento finale da que' due genii supremi che furono il Sanzio e il Buonarroti.
Forte cosa riusciva di fermo mantenere in conveniente armonico accordo e nelle debite estetiche proporzioni i due elementi costitutivi di detta fusione. Quindi| di leggieri e presto| la forma soverchiò l'idea. Ma convenientemente e in equa misura tra loro contemperati quo' due principii pe' quali a noi rivelasi il soffio di Dio cioè il Bello | nelle opere della creazione| in mano a que' due genii che Dante chiamerebbe « sovrani » riuscirono ad operare portenti. Noterem però ad onor del vero che 1' elemento cristiano primeggia incontestabilmente ne' capi lavori di que' due sommi| ancor viventi in un' età sì amica dell' idea e della forma. Ma si fu però grazie alla prevalenza dell' elemento divino sopra 1' umano| che le loro opere toccarono a quell' apice di perfezione e di bellezza oltre cui non è dato d'elevarsi quaggiù. E tale è appunto il concetto dominatore nella poesia di Dante in cui una parte dell' umana natura non va mai disgiunta dall' altra| chè non annienta egli l'uomo nè lo inabissa al cospetto dell'infinito | ma mostrandolo nella fievole sua realtà umana| ne solleva le inclinazioni | ne sublima lo spirito| mediante la continua aspirazione alla bellezza increata.
Or chi non ravviserebbe in questa teoria espressa nel famoso poema come tracciata la strada che l'arti dovevan percorrere per giungere al completo svolgimento di lor efficacia| ossia a quella meta a cui porta ronlc| secoli dopo| que' due luminari delle arti rap-
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