Omaggio a Dante Alighieri di
inspiratore delle arti rappresentative 63 1
presentative conferendo alle teorie del sommo poeta la più magnifica effettuazione ? Chi fia pertanto ehe dopo questi riflessi non riconosca nelle lor tele e ne' loro marmi avverata la fatidica parola di lui| allorché disse: « l'arte a Dio quasi esser nipote? »
Ma diversi que' due impareggiabili artisti fra loro| d'inclinazione e di tempra| direbbesi che spartito siansi il campo destinato all' artistica loro operosità. Gagliardo d'immaginazione| rubesto di sentimento stimò il Buonarroti più confacevole all' indole propria la riproduzione degli orrori dell' Inferno | e si dedicò piuttosto al vero e al terribile della forma. Più fatta 1' a-nima affettuosa del Sanzio per le soavi commozioni del cuore | trovò maggiormente il suo genio a spaziare ne' concetti suggeriti dalle scene del Paradiso. Vagheggiò egli quindi di preferenza la dolce luce e serena delle eteree regioni| e que' tratti danteschi predilesse che cantano i profili delle vergini e il casto tipo ideale di Beatrice | simbolo della donna rigenerata| le estasi e le ebbrezze dell'amore e della tenerezza dell'anime sante e il radiar degli eletti. Meditò invece ed espresse fortemente Michelangelo gli spaventevoli dolori de' miseri che piangono 1' eterno pianto.
È fuor di dubbio che il diligente scolaro del Perugino non fu discepolo meno accurato di Dante. Ne sono te-stimonii singolarmente i magnifici affreschi del Vaticano| dove non era possibile accoppiare tanta vita| verità vaghezza senza che 1' animo suo fosse informato dallo spirito poetico del sommo cantore| e senza che in lui avesse studiato quel? unione dell' ideale col reale| del vero col figurato| vestito di quel simbolismo del quale tutta n' è sparsa 1' allegorica epopea.
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