Omaggio a Dante Alighieri di
638 • il poema di dantetema felice a' pennelli di più altri artisti| e cui riprodussero recentemente in Francia la signora Faveau| l'Ingrès e il Gendron. Anche il francese De la Croix si fe'ricco di una scena del Cantor fiorentino | allorché dipinse Filippo Argenti fiorentino egli pure| che vien da Dante incontrato nell'Inferno. Questo dipinto s'ammira di presente nella Galleria del Luxembourg in Parigi.
Perfino al gelido settentrione pervenne la scintilla ispiratrice dell'Omero cristiano| e| strana coincidenza! chi la risentì nacque appunto il giorno in cui spegnevasi il Buonarroti. Questi fu Guglielmo Shakspeare | il cui genio dantesco fu però ritemprato dagli influssi settentrionali| e dove il poeta italiano donava al mondo il dramma dell'eternità| l'epopea divina tutta quanta| il britanno dipinse invece la realtà terrestre| la commedia umana ; e mentre gli artisti nostri toglievano dal poema nazionale a prestanza i concetti del Bello| l'inglese svolgeva sovranamente tutte le tristezze del vero| e lasciando agli Italiani lo spaziare pe' campi celesti dell'infinito| egli tolse a rappresentare l'umano| il finito. Ma sebbene nato sotto a cielo men atto ( a ispirar la fantasia| non ò però che nell' idear le sue scene e nel modo di colorirle non abbia lo Shakspeare ottenuto un serto glorioso vicino al vate italiano che l'ispirava.
VI.
Ma raccogliam le vele ornai| e ritorniamo a quei secoli dell'arte bambina| quando un principio d'ingenua| sincera e maschia credenza era il cardine d'ogni appartenenza sociale. Staresti per dire che a que'dì lo
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