Omaggio a Dante Alighieri di
inspiratore delle arti rappresentative 639 spirito di Dio si comunicò| anzi si congiunse all'uomo nella ispirazione dell' arte. Sorse allora il genio eletto di Dante come interprete dell'idea divina. Vate de'cattolici veri| cantore di tutto il gran mondo della natura | fatto gigante| avanzossi egli quasi portando l'ignea lingua sulla fronte in segno d'apostolato| ed. annunziò per l'arte un'era novella| un felicissimo avvenire.
La Divina Commedia fu l'inno sublime riepilogante in sè le credenze religiose del Medio Evo e tutte le facoltà morali e intellettuali di quella fervida età. Essa fu Y opera che in sè riassunse tutte codeste forze che riconoscono la loro possanza dall' aspirazione del dogma cattolico. In essa il profondo e vastissimo sguardo con cui l'ardito contemplatore vide Y eternità ed il tempo| il cielo e la terra| Iddio e l'umanità| e il sublime canto col quale tutto ciò manifestò e svolse con inarrivabile potenza d'imaginazione e d'espressione| non è che uno slancio del genio verso il suo tipo ideale| epperò un inno del Cattolicismo risonante sulla civiltà| sulle scienze e sull' arti de' secoli passati e futuri.
Tal è il divino poema di Dante Alighieri| tal fu l'influsso di quello sulle varie età succedutesi| potentissimo| universale | incontrovertibile | come tentammo di dimostrare singolarmente per rispetto all'arte cristiana.
E tu non dimenticar pertanto| Italia mia| que'secoli ne'quali pari in ardor alla tua fede| s'allenirono ad altissimi voli le tue scienze| l'arti tue| per cui ottenesti invidiato seggio magistrale su tutte le altre nazioni. E quale di esse| ti dice il Bossuet| potrà scender teco in campo a contendertelo ? Vanne dunque fastosa
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