Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
L'AUTORElo non so terminare la stampa di questo mio lavoro senza sdebitarmi verso coloro che mi vi ajuta-» rono| di quella gratitudine che non professata mi peserebbe| e professata mi è dolcissima. Lasciando innominati e chi mi diè pace da poter lavorare| e chi mi diè cuore all'opera| molto più ardua tra noi| del pubblicare; io debbo l'ultima spinta a questo lavoro tentato già in più guise a una poesia di Silvio Pellico; debbo anch'io come tanti| conforti ed ajuti continui d'erudizione a Costanzo Gazzera ; una revisione feconda di correzioni a Carlo Boncompagni| ottimi ajuti e correzioni al professore Vallauri ; e debbo l'effettuazione della stampa al Pomba| solo fra parecchi librai stampatori od editori a cui fu offerta| che abbia voluto torsene il carico.
Del resto| se mi si conceda ridurre a mia piccolezza le parole d'un grande : — io domanderei un favore che temo non mi sia conceduto; quello che non si giudichi dopo un momento di lettura| d'un lavoro di parecchi anni; che s'approvi o condanni il libro intiero| e non su alcune frasi. Se incontrerò qualche approvazione| la dovrò principalmente alla maestà
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