Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
viliilei mio assunto. Al veder quanto ne fu scritto in Italia| in Francia| in Germania e in Inghilterra| io ho ammirali parecchi; ma non ho perduto il cuore per ciò. — A chi mi dicesse che son rimasto inferiore al magnifico assunto| consentirei tanto più volentieri| che so d'esser rimasto inferiore al mio stesso disegno. A chi mi accennasse miglioramenti o correzioni| sarò grato; ma me ne varrò più probabilmente per li fatti che non per le opinioni| le quali difficile è mutare quando sono sincere ed invecchiale. Ed a chi giudicasse non valer fatica di correzioni questa mia Vita di Dante| risponderei : deh facciasene un'altra| ma facciasi ; che non sarebbe onor patrio si ritardasse altrimenti| o ci si facesse dagli stranieri. Il divulgar la vita de' proprii grandi| è dovere oramai d'ogni letteratura.
Torino| 25 aprilo 1839.
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