Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      (j LIBRO PRIMOin complesso| come artieri| non erano dapprima ammessi al governo del Comune. Ma tra il fine del secolo xii e il principio del xhi| cioè quando troppo presto si finì di combattere per l'indipendenza| vi fu quasi in tutte le città come una contemporanea sollevazione della plebe contro i nobili| e del grosso della schiatta antica nazionale contro le schiatte straniere. IS'è per ciò mutarono il governo delle città; ma| a quel modo che le città conservando la sudditanza all'Imperio aveano opposto a questo il Comune| così ora il popolo opponeva al governo comunale un governo particolare. E siccome il Consiglio dei nobili reggenti il Connine| chiamavasi Credenza| cioè Consiglio segreto del Comune| cosi le società popolari fecero pur Credenze| che denominarono per lo più da un santo preso da esse a protettore. Tal fu la Credenza di san Giorgio in Milano e molte altre città. Ma come succede che il popolo appena ordinato signoreggi| le Credenze popolari divenner sovente governo delle città. Allora i nobili si raccolsero fra essi| e fecero società contrarie| unendosi oia tutti i consorti| come chiamavansi quei del medesimo sangue; ora per confederazioni chiamate alberghi od ospizit\ in vai ii modi. Altrove il popolo invece di far Credenze generali| fece società divise per Arti ; e ciò avvenne poi in Firenze. In somma| e per ogni dove| nobili e plebei disputarono il governo de'nuovi Comuni durante quasi tutto il secolo xin. E combinandosi queste parti con quelle de'Ghibellini e de'Guelfi | furono per lo più Ghibellini i nobili| più fedeli per tradizione e per interesse all'Imperadore ; Guelfi| i pleblei per indole| e per amore di libertà ulteriore.
      Finalmente dal medesimo ceppo d'ogni male| l'indipendenza incompiuta| venne l'ultimo e pessimo danno dei tiranni| o principi di fatto senza diritti Jenni. I più erano discendenti degli antichi conti e marchesi delle città| che spogli d'ogni autorità entro le mura| potenti Inori in lor terre e castella| rientrarono poi a guerreggiarle e signoreggiarle. Altri| feudatarii nuovi venuti d'oltremonte| fecero il medesimo; ed altri poi sorgendo dalla plebe| erano


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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