Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      capo 1 — secoli xii| xiii 13
      suoi antenati vivuto tra il 1100 e il 1150| e morto alla crociata di Corrado 111 (1) :
      Fiorenza dentro dalla cerchia anticaOnd'ella toglie ancora e terza e nona (2)| Si stava in pace| sobria e pudica.
      Non avea catenella| non corona| Non donne contigiate (3)| non cintura Che fosse a veder più che la persona.
      Non facesva nascendo ancor pauraLa figlia al padre| chè il tempo e la dote Non fuggian quinci e quindi la misura (4).
      Non avea case di famiglia vote (5) : Non v'era giunto ancor Sardanapalo A mostrar ciò che 'n camera si puotie.
      Non era vinto ancora Montemalo
      Dal vostro Uccellatojo (6)| che com'è vinto Nel montar su| così sarà nel calo (7).
      Bellincion Berti (8) vid'io andar cinto Di cuojo e d'osso| e veuir dallo specchio La donna sua senza '1 viso dipinto ;
      (1) Chi mi abbia conceduto l'arrecar i passi di Dante| forza ò mi conceda alcune note ad uso de' medesimi leggitori| che non amino d'aver più libri alle mani. Ma mi ridurrò alle interpretazioni indispensabili| rimandando chi non si contenti agli interpreti ; i migliori dei quali sono raccolti nell'edizione della Minerva (Padova 1822| voi. V in-8»)| da me seguita.
      (2) In mezzo alla città| e così nella cerchia antica di Firenze| era la Badia| e sulla torre di essa la campana che sonava le ore.
      (3) « Contigie si chiamano calze solate col cuojo| stampale intorno al piè » (Crusca). Ma si usa anche per ogni ornamento.... dal lat. cumptus (Ed. Min.).
      (£) Cioè scostandosi dalla giusta misura il matrimonio in anni troppo verdi; e la dote coH'eccesso(Ed. Min.).
      (5) Qui mi scosterei dagli espositori da me veduti ; parendomi che s'accennino non case vuote di servi| o abitatori in generale| ma di figliuolauza per vizio. È più d'accordo con quanto precede e segue| e più amaro contro il mal costume dei tempi.
      (6) Monlemario| allor. detto Montemalo| per cui allora si giungeva a Roma| e l'Uccellatojo per cui anch'oggi si giunge a Firenze| e dai quali l'una e l'altra si veggono| e così esprime pitloricamente che Firenze facevi oramai più bella veduta che non Roma stessa.
      (7) Predice che come Roma è ora vinta da Firenze nel crescere| così sarà nel decadere.
      (8) Potente cittadino de' tempi virtuosi| e cosi altri nomati più giù.


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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