Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      c apo u — 1265-1284 15
      poi dalla incomposta erudizione di alcuni scrittori posteriori| sono poco noti ; ma non può esser ufficio nostro il rischiararli con particolarità. Città etnisca di poco conto per la vicinanza a Fiesole maggiore di essa| poi colonia romana| poi capo di ducato longobardo| poi Comitato sotto i Carolingi| ella fu con Lucca e Pisa una delle città possedute da quei conti e marchesi di Toscana| che furono cosi potenti e così ricchi ne' secoli x ed xi. Sono famose le magnificenze di Bonifazio marchese; e perchè qualche causa dovette pur essere di ciò| certo è che fui d'allora dovettero fiorire per il loro commercio le città toscane; e Pisa principalmente per quello di mare| Firenze per li suoi lanifizii| per li cambi da lei inventati| e per li traffichi di terra| a che era ajutata dalla sua bella ed opportuna situazione in mezzo alle due Italie settentrionale e meridionale. Perchè poi il commercio di mare è naturalmente belligero| quello di terra pacifico ; Pisa fu delle prime città guerreggianti e quindi delle prime libere| Firenze dell'ultime. Trovasi memoria| che ella combattè a lungo| e poi distrusse Fiesole| ed all'uso romano ne trasportò gli abitanti nelle proprie mura l'anno 1010; ma non è provato da nulla| che fosse tal guerra fatta da Firenze libera| anzi che dai conti di essa. Ancora| quelle guerre dei cittadini contro i capitani| o Cattaui| o feuda-tarii principali del distretto| che segnano in ogni città d'Italia l'origine della indipendenza| o che veggonsi latte da' Milanesi fin dal principio del secolo xi| non furono incominciate da' Fiorentini se non al principio del xu| e secondo il Villani precisamente nel 1107. In tali anni stava Firenze sotto l'ultima erede dei marchesi di Toscana| la contessa Matilda| la grande avversaria deglimperadori| la gran protettrice dei papi e della indipendenza italiana; la fondatrice| che si potrebbe dire| con Gregorio VII della parte della Chiesa| detta guetla piii tardi. Vedesi| quindi| Firenze esst re stata culla fin d'allora di quella parte| onde fu poi ròcca. Ma appunto perche Matilda era della parte nazionale| perciò le città non cercarono liberarsi da essa| e la tranquilla obbedienza datale| lasciò


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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