Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

Pagina (27/470)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      capo ii — 1265-1284 27
      caria di re Carlo : .ma non dando loro se non sei di quattordici posti de' Signori istituiti| lasciava a' Guelfi la maggiorità| che è tutto in ogni sorta di governo deliberativo. Nò durò guari siffatto ordinamento. Fino a quel tempo il popolo di Firenze| i non nobili| gli artieri| o popolo grasso come dieevasi| s'erano sì ordinati in Arti| e sotto i priori di ciascuna di esse; ma non aveano capi| non Credenza universale popolare| e così non aveano fatto stato nello Stato. Ma nel 1282| sollevatosi contra i XIV Signori| diedero il governo stesso ai proprii priori| che d'allora in poi si chiamarono e furono essi Signori. Così si compiè in Firenze la rivoluzione popolare| già da gran tempo non solo compiuta| ma corrotta in tirannia in molte altre città d'Italia. E Firenze seppe guardarsi poi da questo secondo e peggior progresso| e ritenne tal governo guelfo popolano con poche variazioni durante tutto il tempo della vita di Dante| ed anche molto poi. Quindi| a malgrado de' duri e talor giusti rimbrotti che le vedremo fatti dall'irato poeta| se compariamo Firenze alle altre città| noi la potremo dire o piti savia| o meno stolta| o almeno più avventurata e comparativamente tranquilla. E da tal saviezza o tranquillità maggiore vennero il commercio| le arti| le lettere meglio cresciute in lei| che nelle altre.
      E ne venne| fra gli altri e sopra gli altri| il nostro Dante. Il quale « nella puerizia sua nudrito liberalmente| e dato a' precettori delle lettere| subito apparve in lui ingegno grandissimo| e attissimo a cose eccellenti. Il padre suo Aldighieri perde nella sua puerizia: nieute di manco| confortato da' propinqui e da Brunetto Latini| valentissimo uomo secondo quel tempo| non solamente a litteratura| ma agli altri studii liberali si diede| niente lasciando indietro che appartenga a far l'uomo eccellente » (l). Di Alighieri il padre| siamo per vedere che viveva ancora alla fine dell'anno ottavo di Dante. Di Donna Bella madre di lui non si vede fin quando sorvivesse. Di Brunetto Latini
      't) Leon. Aivet. ; Ed. Min.| v| p.50.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

Pagina (27/470)






Carlo Guelfi Firenze Arti Credenza Stato XIV Signori Firenze Italia Firenze Dante Firenze Dante Aldighieri Brunetto Latini Alighieri Dante Donna Bella Brunetto Latini Leon Min