Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
capo ni — 1274-1289 29
quindi prese le mosse all'opera immortale| che ei proseguì con crescente affetto fino all'ultimo de' suoi giorni. Rinuncino dunque a un tratto a intender la vita e la divina opera di Dante tutti coloro che non vogliano ammettere del pari que' due gran motori dell'ingegno e delfattività di lui| come di tanti altri ; l'ardore politico| e l'affetto di amore. Coloro poi| che abbiano con esso tanta dipendenza d'ingegno o tanta comunanza d'affetti da poter compatire alle passioni o debolezze di lui| non isdegne-ranno| spero| di scendere ai particolari in che egli tanto si compiacque. E n'avranno esempio non di libidine nò di languori| ma di operosità e di grandezza.
Chi facesse una storia dell'amore in Italia| farebbe forse la più evidente che si possa| de' costumi de' varii secoli di essa. Basterebbero i fatti di Rosmunda e di Romilda a mostrare la nativa ferocia de' Longobardi ; come quelli di Gundeberga e di Teodola| ad accennare tal barbarie alquanto ingentilita e dalla principiante cavalleria| e forse anche più dal loro conversare con gli Italiani. La storia della infelice figliuola di Desiderio| a cui tanto ci fece impietosire il Manzoni| mostra in qual disprezzo fosse caduta la nazione longobarda e appresso ai Franchi| e appresso ai nativi Italiani. E come poi quelle scellerate donne e quegl'infami amori di Marozia ed altre contemporanee di lei ci ritrarrebbero al vivo gli abbominevoli costumi di quei duchi e marchesi| anzi pur troppo di parecchi pontefici del secolo x ; così la storia sola della santa e bella regina Adelaide serve a spiegarci quel castigo di Dio| a che consentirono gli uomini quasi disperati di trovar virtù virili nò femminili in Italia| quando si trasferì la corona| la sovranità dalla patria allo straniero. Cent'anni dopo| la libidine degli ecclesiastici| principalmente de' Lombardi| fu quella clie più d'ogDi altra cosa destò l'ira santa di Gregorio VII| e lo spinse in quella carriera di restaurazione in che ajutato dal popolo italiano| ajutollo egli a vicenda. Quindi da tal lega della religione colla patria vennero l'indipendenza| i costumi| la famiglia e i legittimi amori così ben descritti dal Cacciaguida. E final-
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