Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
capo ni — 1274-1289 39
in quello che non mi puote venir meno. Allora queste donne cominciàro a parlare intra loro; e siccome talor vedèmo cader l'acqua mischiata di bella neve| così mi parea vedere le loro parole mischiate di sospiri. E poiché alquanto ebbero parlato tra loro| mi disse anche questa donna che prima m'avea parlato| queste parole : Noi ti preghiamo che tu ne dica dove sta questa tua beatitudine? Ed io rispondendo lei| dissi cotanto : In quelle parole che lodano la donna mia. Ed ella rispose: Se tu ne dicessi vero| quelle parole che tu n'hai dette notificando la tua condizione| avresti tu operato con altro intendimento. Ond'io pensando à queste parole ; quasi vergognoso mi partii da loro; e venia dicendo tra me medesimo: Poiché è tanta beatitudine in quelle parole che lodano la mia donna| perchè altro parlare è stato il mio? E proposi di prendere per materia del mio parlare sempre mai quello che fosse loda di questa gentilissima d (1). Da siffatta risoluzione del giovine poeta vennero poi e la sua prima canzone :
Donne che avete intelletto d'Amore (2)|
e il sonettoAmore| e '1 cor gentil sono una cosa (3);
e quest'altro| che mostra lo stile non che mutato e adulto di Dante| ma superiore già a quanto facevasi da' suoi contemporanei| e modello poi al piìi gentile di quanti lo seguirono :
Negli occhi porta la mia donna Amore; Per che si fa gentil ciò elvella mira: Ov'ella passa ogni uorn ver lei si gira| E cui saluta fa tremar lo core.
Sì che hassando il viso tutto smore| E d'ogni suo difetto allor sospira. Fu^ge davanti a lei superbia ed ira; Aitatemi voi| donne| a farle onore.
(1) Vita Nova| pp. 27-29.
(2) Vita Nova| p. 30.
(3) Vita Nova| p. 34.
| |
Amore Dante Amore Aitatemi Vita Nova Vita Nova Vita Nova Ond
|