Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
50 libro primosuoi nel libro del Vulgare Eloquio (1)| l'accenna poi nel poema quasi primo de'suoi contemporanei| ivi così trascurando Gino da Pistoja. Se a ragione| o a torto| ne giudichino gl'intelligenti. Forse Guido| primo dei due nella sua amicizia| perciò gli parve primo in poesia; che anche i pili generosi possono ingannarsi di tal maniera. MA ad ogni modo| non s'attribuisca mai ad invidia; della quale| oltreechè non fu peccato di Dante| non può mai essere il caso qui| che ei ben sapeva essere sopra a tutti e due| e il diceva.
Nel Purgatorio égli trova Buonaggiunta da Lucca| uno dei piti oscuri fra' poeti che nominammo. Buonaggiunta dubita se colui che vede è Dante| e prosegue :
Ma di' s'io veggio qui colui che fuore Trasse le nuove rime| cominciando: Donne| ch'avete intelletto d'amorp.
Ed io a lui: io mi son un che| quando Amor mi spira| noto| ed in quel modo Ch'ei detta dentro| vo significando.
O frate| issa (2) vegg'io. diss'egli| il nodo Che il Notaio| e Guittone| e me ritenne Di qua dal dolce stil nuovo ch'io odo.
Io veggio ben come le vostre penne Diretro al dittator sen vanno strette| Che delle nostre certo non avvenne.
E qual più a gradire oltre si mette| Non vede più dall'uno all'altro stilo ; E quasi contentato si tacette.
Purg. xxiv| 49-63.
Nel qual passo| che e come un'arte poetica ad uso di tutte le nazioni e le età| non mi fermerò ad osservare nò le bellezze| che sono tante quante le parole; e nemmeno quella ragione della superiorità di alcuni poeti d'ogni tempo : fo mi soìi un che| quando Amor mi spira| ecc. ; nò la ragione contraria che fa i concettisti di tutte le età| i sei-
(1) Lib. n| cc. 7| 1 2.
(2) Issa per adesso| modo lucchese.
joogie
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