Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      entrati nelle azioni di lui| basti aver fatta memoria | a compiere il novero degli scrittori che gli lecer corona in patria.
      Bensì i nomi di Cimabue e di Giotto| pur testé introdotti| mi ammoniscono a far cenno dell'arti belle| che furono un altro grande e simultaneo progresso| un'altra parte di quella civiltà fiorentina. È noto| come sorte quell'arti antichissimamente nell'Italia a un tempo| se non prima che in Grecia; non progredite poi ed anzi spente-visi ai primi tempi romani| ci fossero riportate dai vinti Greci; e quindi da essi| più che dai Romani| coltivate fino al tempo della barbarie: come poi| durante questa| dormissero e non fossero se non di rado e goffamente trattate dagli artefici bizantini: e come finalmente nel secolo xn| in tempi già vicini al nostro assunto| elle rinascessero in Pisa| potentissima e ricchissima fra le città d'Italia | nell'edificazioni del Campo Santo | del Duomo| della Torre e del Battistero| e per opera poi di Nicola Pisano scultóre. Rinacque allora l'arte| non più a morire in fasce come l'antica italica| o a viver d'imitazioni e di opere straniere come la romana ; ma tutta nuova ed originale italiana| e più specialmente toscana| a correre un periodo splendidissimo e non cessato in Italia| e a diffondersi quindi in tutto il mondo moderno cristiano. Del resto| tal progresso dell'arti seguì le medesime vie| al medesimo tempo che quell'altro delle lettere ; essendo esse dalla vicina Pisa venute a mezzo il secolo xni in Firenze. Dove | trascurando i più oscuri| primo appunto si conta Cimabue; e| scolaro| seguace e superatQr di quello| Giotto| l'altro nomato da Dante e contemporaneo di lui. Quanto grandi fossero i *passi fatti fare all'arte dal primo| quali dal secondo| non è assunto nostro il ragionarne ; ma ve-desi in tutto| che ne furono meravigliati i contemporanei. Nè Dante si contentò di testimoniarne| e rallegrarsene| ma fu coltivatore| o se si voglia| dilettante d'arti; e primo fra gli scrittori| fu amico del primo artista di sua età. Bella fratellanza| e non insolita| tra' sommi ; i quali lasciano a' lor minori le invidiuzze| e le dispute di supe-


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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