Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
capo v — 1374-1289
opere di Aristotile; ma| quel che è più| abbandonò le dis^ pute dei realisti e nominalisti e degli altri vanissimi metafisici di quell'età| e semplificò così il ragionamento nelle applicazioni alla teologia (1). Ma le dispute ricominciarono dopo lui| prò e contro lui| quasi allo stesso modo ; e continuarono gli abusi della dialettica| secondo si suol dire| fino al secolo xvt o xvn. Benché forse ei non sono cessati del tutto; e non dubbie traccie ne rimangono e in certe logiche lp quali insegnerebbono a sragionare| se non si dimenticassero appena imparate ; e principalmente in certe forme di solenni argomentazioni| le quali usate per esami in quasi tutta Europa| norj provano nell'esami nato so non una inutile e forse infelice arguzia e prontezza. Ad ogni modo| della dialettica del medio evo niuno certo giudicò meglio che Corrado III imperatore; il quale| irretito da uno di que' maestri di logica in una di quelle arguzie| molto bene se ne disimpacciò esclamando: Che gran buon tempo hanno pure i letterati ! (2). JNò si astenne Dante da tali esercitazioni; che addestratovi in gioventù| vedremo a luogo suo come vi si dilettasse| in Napoli forse e in Verona| certo poi alla famosa università di Parigi^ncliegrandi uomini forza e che servano talvolta al loro tempo | ma questa differenza v'ò tra i grandi e i piccoli| che costoro servon sempre e restan gregge| dovei grandi sanno trovare qualche lor giorno di libertà| e fanno opere allora discernibili di mezzo alle servili| proprie o d'altrui.
Nè erano migliori gli studii compresi nelle quattro arti del quadrivio. Delle due prime| l'aritmetica e la geometria| meno appartenenti agli studii di Dante| ma in che pure ei si mostra pratico di quanto sapevasi allora| basti il dire che dei primi anni di questo secolo è quel Leonardo Fibonacci cancelliere della dogana dei Pisani in Bugia di Barberia| dal cui libro dell'Abbaco credesi o introdotto o divulgato l'uso dei numeri indici o arabici (3). Così queste
(1) Tirab.| tom. Iv| lib. n| c. 2.
(2) Jucundamvilamdicebat htxHro| litteratos. GhNGupiB| t. i|p. 84.
(3) Tirab. iv| p. 178.
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