Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
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CAPO VI.
L'anno 4289 ; Ugolino| Carlo Martello di Napoli| la battaglia di Campaldino| la presa dì Caprona ; Francesca.
(1289)
Le donne e i cavalier| gli affanni e gli agi| Ohe ne 'nvogliava amore e cortesia.
Purg. Xtv.
Adunque in questi studii severi proseguiti nelle scuole più famose d'Italia| in quegli altri tutto geniali della sorgente poesia| tra i compagni e le socievoli brigate| nella sua| rispetto all'altre| tranquilla e lieta città| e con in cuore quel gentile amore che fu sempre il primo de' suoi pensieri| e non gli dava peranco se non dolcissimi affanni| traeva Dante gli anni suoi giovanili. « con tutto che di grandissima ricchezza non fosse| nientedimeno non fu povero| ma ebbe patrimonio mediocre| e sufficiente al vivere onoratamente..... Case in Firenze ebbe assai decenti| congiunte con le case di Gieri di messer Bello suo consorto ; possessioni in Camerata| e nella Piacentina| e in Piano di Ripoli ; suppellettile abbondante e preziosa| secondo egli scrive(l). Fu uomo molto pulito| di statura decente e di grato aspetto e pieno di gravità; parlatore rado e tardo| ma nelle sue risposte molto sottile (2). Nè per gli studii si racchiuse in ozio| nè privossi del secolo ; ma vivendo e conversando con gli altri giovani di sua età| costumato ed accorto e valoroso ad ogni servizio giovanile si trovava (3). Niente tralasciò delle conversazioni urbane ecivili. Edera mirabil cosa| che studiando continuamente| a ninna persona sarebbe paruto ch'egli studiasse| per l'usanza lieta e conversazione giovanile. Perla qual cosa mi
(1) Probabilmente nella lettera perduta e sovente citata da Leonardo Aretino| Popule mi (Y. più avanti| pag. 79).
(2) Leon. Aret.| pag. 59.
(3) Id | pag. 50.
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