Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
11-f libro primoconcepito o durante quell'impresa contra essa| operisde-gno| al vedervi ir lenti e con tentar visi di sì poco frutto i collegati toscani. Ma| o non fu scritto allora| o il fu in altra lingua ed altra forma. Ragunavansi nell'animo giovanile i soggetti di poesia ; ma vi rimasero tacili probabilmente allora ed a lungo| per uscirne poi tanto più fortemente espressi. E pochi mesi dopo la morte d'Ugolino| pochi gioruidopola presa di Caprona| gli fu dato il secondo dei due temi rimasti più popolari fra quanti ei ne cantò poi.
Nell'oste fiorentina| all'impresa contro Arezzo| e quindi forse anche a questa che seguì immediatamente contra Pisa| era Bernardino da Polenta| cognito così certamente a Dante (1). Bernardino era figliuolo di Guido da Polenta| cittadino principale| signore o tiranno di Ravenna. E figliuola pure a Guido | sorella a Bernardino| era la gentile Francesca| data dodici anni prima in isposa a Giovanni figliuol primogenito di Malatesta da Verrucchio| un potente signor guelfo| già vicario di re Carlo a Firenze| e allora podestà di Rimini. Ma Giovanni era di quo'giovani più buoni tra uomini che tra donne; ardito ed attivo in quelle parti" e quelle ambizioni| onde speravasi succedesse alla potenza paterna; ma zoppo| mal concio e mal curante della persona| onde chiamato Giovanni lo zoppo| Gian-Ciotto| e Giovanni lo sciancato| sembra che mai non piacesse alla fanciulla. A farlo piacere anche meno s'aggiungeva l'aver esso un fratello| chiamato Paolo| giovane| dice Benvenuto| « bello della persona e pulito| e più dato all'ozio che alla fatica »; tutto l'opposto| come si vede| del fratello. Presersi quindi d'amore i due cognati| o dopo| o forse anche prima delle nozze; trovandosi narrato dal Boccaccio| essere stato mandato il bel Paolo invece dello sciancato Giovanni a corteggiar Francesca novizza| ed ignara delio scambio lino al mattino dopo le nozze compiute (2). Ad ogni modo| moglie ora da dodici anni| ma-
(1) Veltro| p. 32| dove Bernardino è detto Capitano de' Pistoni. Che se co.^ì fu| ei dovotie partecipare ài comando di questi| che gli storici fiorentini danno tutto a messer Corso Donati podestà.
(2) Ed. Min.| tom. i| p. 125.
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