Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
11-flibro primo
CAPO VII.
Morte di Beatrice| la Vita Nova| la seconda idea del poema| i primi studii teologici.
(1290-1293)
E perchè mi ricorda eh' i parlai Della mia donna| mentre che vivea| Donne gentili| volentier con tuì| Non niò parlare altrui| Se non a cor gentil ch'in donna sia.
Vita Nova| pag. 57.
« E coueiossiachò| dice Dante| ninna sia così intima amistà come di buon padre a buon figliuolo| e di buon figliuolo a buon padre; e questa donna fosse in altissimo grado di boutade| e lo suo padre (siccome da molti si crede| e vero e) fosse buono in alto grado| manifesto è che questa donna fosse amarissimamente piena di dolore » (1). Narra egli quindi il pianger di lei duramente e pietosamente tra le donne adunatele intorno | secondo l'usanza| e il proprio aspettare e interrogare quelle donne| e il pianger suo del dolore di lòi| e le poesie ch'ei fece su questo. Passati pochi dì| s'infermò egli gravemente| e il proprio pericolo lo fece pensieroso non di sè ma della sua donna. « Nel nono giorno sentendomi dolore intole-rabile| giunsemi un pensiero| il quale era della mia donna. E quando ebbi pensato alquanto di lei| io ritornai alla mia debolelta vita| e veggendo come leggero era lo suo durare| ancora che sana fosse| cominciai a piangere fra me stesso di tanta miseria : onde| sospirando forte| fra me medesimo dicea : Di necessità conviene che la gentilissima Beatrice alcuna volta si muoja. E però mi giunse uno sì forte smarrimento| die| chiusi gli occhi| cominciai a travagliare come farnetica persona| ed immaginare| ecc. » (2). E segue un vaneggiar vario | in mezzo a
(1) Yilu Novu| p. Gli. (2) Vita Nova| pp. 39| 40.
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