Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
capo vii — 1290-1293 85
cui guardando verso il cielo| parevagli « vedere moltitudine d'angeli| i quali tornassero in su| e avessero innanzi loro una nebuletta bianchissima.....| e questi angeli cantassero graziosamente; e le parole che diccauo| fossero queste: Osanna in excelsis » (1). Chi voglia vedere come non solo gli eventi reali| ma pur questi sogni| o| chiamandoli colla parola di Dante| queste visioni giovanili| si riproducessero poi nel Poema| cerchi i diversi luoghi del Purgatorio e del Paradiso (2) dove ei fa cantare osanna dagli angeli; e sopra tutti| quella che sembra particolar rimembranza di questo sogno| quando trovandosi nel cielo di Venere| ei vede gli spiriti innamorati muoversi in giro e venire a lui :
E dietro a quei che più 'nnanzi apparirò | Sonava Osanna sì che unque poi Di riudir non fui senza distro.
Par. vin| 28-30.
Pareagli poi veder la sua donna morta| « e compiere tutti i dolorosi mistieri| che a'corpi morti s'usano di fare »| e poi tornar a sua camera | e guardar verso il cielo ; « e sì forte era la mia imaginazione| che piangendo cominciai a dire con voce vera: O anima bellissima| com'è beato colui che ti vede! E dicendo queste parole con doloroso singulto di pianto| e chiamando la morte che venisse a me| una donna giovane e gentile| la quale era lungo il mio letto| credendo che il mio pianto e le mie parole fossero lamento per lo dolore della mia infermità | con grande paura cominciò a piangere; onde l'altre donne ch'erano per la camera s'accorsero che io piangea| per lo pianto che vedeano fare a questa: onde facendo lei partire da me| la quale era meco di propinquissima consanguineità congiunta » (forse sua sorella| moglie di Leon Poggi) | « elle si trassero verso me per isvegliarmi| credendo ch'io
(1) Vita Nova| p. 40.
(2) Purgai. xi|11 ; xxix 50; Parad. vii| 1 ; xxvin| 9i; xxxii| 134.
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