Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      libro prìmoIta se n'è Beatrice in l'alto cielo
      Nel reame ove gli Angeli hanno pace|
      E sta con loro| e voi| donne| ha lasciate.
      Non la ci tolse qualità di gelo|
      Nè di calore | come l'altre face|
      Ma solo fu sua gran benignitate (1).
      Che luce della sua umilitatePassò li cieli con tanta virtute |
      Che fe' maravigliar l'eterno Sire;
      Sì che dolce desireLo giunse di chiamar tanta salute|
      E fèlla di qimggiuso a sò venire|
      Perchè vedea ch'està vita nojosaNon era degna di si geutil cosa. (2)
      E spesse fiate pensando la morte| Vieumene un desio tanto soave| Che mi tramuta lo color nel viso;
      E sì fatto divento| Che da.le genti vergogna mi parte. Poscia| piangendo sol nel mio lamento| Chiamo Beatrice| e dico: or se' tu morta! E mentre ch'io la chiamo mi conforta (3).
      E però | donne mie| per ch'io volesse| Non vi saprei dir bene quel ch'io sono ; Sì mi fa travagliar l'acerba vita| La qual è sì invilita|
      Ch'ogni uom par che mi dica: Io t'abbandono; Veggendo la mia labbia tramortita. Ma quel ch'io sia| la mia donna il si vede| Ed io ne spero ancor da lei mercede (4).
      Quantunque volte| lasso| ini rimembraCh'io non debbo giammai
      Veder la donna ond'io vo sì dolente|
      (1) Punteggio qui diverso dall'cdiz. cit. (3) Vita Nova| p. 58.
      (2) Vita Nova| p. 57. (4) Vita Nova| p. 5ft.


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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