Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      capo yiii — 1293-1295 91
      Tanto dolore intorno al cor m'assembra La dolo osa mente |
      Ch'io dico: Anima mia| chè non ten vai? Ch^ li tormenti che tu porterai Nel secol che t'è già tanto nojoso| Mi fan pensoso di paura forte. Ond'io chiamo la morte| Come soave e dolce mio riposo; E dico: Vieni a me; con tanto amore Che sono afflitto di chiunque muore (1J.
      Certo| o Petrarca| Tasso| Schiller| Bvron e nessun antico o moderno non ebbero amo^e mai| od è altrettanto o piti vero questo che s'esprime in tal modo.
      Ma il maggior suggello di verità di tutto ciò che precede alla narrazióne di Dante| ò senza dubbio ci'« che segue in èssa. Scorsi due anni e mezzo dalla mòrte di sua donna (2)| e così in sull'ultimo del 1292| o al principio del 1293| Dante| giovane d'anni 27| famigliare di giovani eleganti ed innamorati| prode milite di sua patria| teste tornato da imprese gloriose| già noto pe' versi d'amore i piti belli che allor si facessero| e caro alle donne| piti che per tutto ci*»| forse| per lo suo stesso gentile artiore| vide una gentildonna giovane e bella molto| la quale da una finestra lo guardava molto pietosamente (3)| e che poi ovun-
      (1) Vita Nova| p. 60.
      (2) Traesi questi data da due luoghi del trattato II del Convito| dove dice| che questa qualunque fo^se consolazione gli sorvenne quando « la stella di Venere due li;ite era rivolta in quello suo cerchio| die la fa parere serotina e matutina| secondo i due diversi tempi appresso lo trapassamelo di Beatrice» (e. li| p 60); e più gù « ili piccol tempo forse di trenta mesi cominciai taulo a sentire della dolcezza| ecc. » ir. xni| p. 103;. Queste due espressioni della medesima data non concordano| a dir vero| esattamente; che le „ri;ippaiizioni di Ventre al medesimo suo splendore serotino o malutino succedono (Heuschell| trad. frane.| p. 290) ogni 581 giorni| cioè dicianove mesi e mezzo all'incirca. Due tali periodi farebbero dunque trentanove mesi inveci: di trenta. Ma queste esattezze astronomiche non erano allora così facilmente conosciute| come a'nostri dì; e D.»nte potè prendere nel primo passo due ritorni di Venere per 30 mesi all'incirca| come lo dice più chiaramente nel secondo.
      (3ì Vita Nova| p. 63.


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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