Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      capo vii — 1290-1293 97
      del desiderio & cui così vilmente (1) s'avea lasciato posseder alquanti dì senza la costanza della ragione. E discacciato questo mal pensiero e desiderio| si rivolsero tutti i miei pensamenti alla loro gentilissima Beatrice » (2). Quindi ei rifà alcune poesie per disdir quelle altre del suo secondo amore -| e conchiude tutta la storia e il libro dell'amore suo con queste parole| che sono le più importanti di.tutte per il seguito della vita: « Appresso a questo sonetto| apparve a me una mira visione| nella quale vidi cose che mi fecero proporre non dire più di questa bene» detta infintanto ch'io non potessi più degnamente trattaredi lei. E di venire a ciò| io studio quanto posso| sicgom'ella sa veramente; sì che| se piacere sarà di colui per cui tutte le cose vivono| che la mia vita per alquanto pf.h» severi| spero dire di lei quello che mai non fu detto
      d'ancona. E poi piaccia a Colui che è sire della cortesia| la mia anima se ne possa ire a vedere la gloria della sua donna| cioè quella benedetta Beatrice| che gloriosamente mira nella faccia Colui| qui est per omnia scecula bene-dictus. Laus Deo » (3).
      Così finisce quella narrazione del suo amore| od anzi de' suoi amori giovanili| che egli intitola perciò la Vita Nova| cioè la vita giovanile. La scrisse al suo primo amico| cioè a Guido Cavalcanti| e in volgare solamente| secondo l'intenzione di questo (4). E sul volgare| e sullo scrivere in esso d'amore| che si faceva da 150 anni| e sulla convenienza di non iscrivere così d'altri soggetti | fa una breve digressione| ove sono i semi del libro Del Vulgare Eloquio| che vedremo poi. Di questo intanto| narrandovi egli il suo innamoramento perla gentildonna consolatrice negli ultimi giorni del 1292 o al principio del 1293| è così accertata la data non anteriore. Oltre poi alla narrazione
      (1) Nota questo vilmente| che dimostra la realtà del suo amore alla gentildonna. Se tale amore fosse stato alla filosofia sola| ei non l'avrebbe certo detto| nè potuto dir vile| nè contrario alla costatila della ragione.
      (2) Vita Nova| p. 69.
      (3) Vita Nova| pp. 73| 74.
      (4) Vita Nova| p. 56.
      Vita di Dante 7
      Liooglc


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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