Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      120 libro primo
      11 Filello| posteriore d'oltre a un secolo| ma che scrivendo a Firenze dov'eran carte e tradizioni| perdute poi| parmi autorevolissimo in un fatto così pubblico e principale| di che reca molti particolari| dice: che Dante esercitò per la Repubblica sua quattordici ambascerie. Il non trovarsi tal memoria se non in uno de' biografi| non è ragione di rigettarla ; se non si voglia fare il medesimo di tanti fatti che s'ammettono nella storia su una sola autorità. Le ambascerie davansi allora agli uomini letterati| anche non uomini di Stato| come il Petrarca e Boccaccio; onde è tanto più probabile che si dessero a Dante| uomo di lettere e a un tempo d'azione negli affari di guerra| nobile esso| ed or congiunto ad una nobilissima e potente famiglia. Nò certo ei dovette giugnere piti tardi a' primi posti della Repubblica | senza essersi acquistato qualche nome negli inferiori| uè di questi è accennato nessun altro. Finalmente| abbiam memorie certe di altre ambascerie esercitate da Dante| e fin nell'esilio suo| e all'ultimo di sua vita in nome de' signori presso cui erasi rifuggito ; nè dovette.ciò farsi se non avesse Dante esercitato prima simili uffizi in patria| e non si fosse acquistato nome di buon ambasciadore| o| come diremmo noi| di buon diplomatico. Il fatto sta| che l'uffizio più sovente esercitato| la specialità| il mestiero| per così dire| di Dante| fu appunto il diplomatico. Nè perciò s'immagini taluno le importanze| le eleganze | gli ozi e le lautezze delle presenti ambascerie; chòallora| e molto tempo dopo| non erano a posto fisso gli ambasciadori ; e ripatriavano appena terminato il negozio a cui erano spediti ; e andavano e tornavano soli| a cavallo| e con sì poca pompa| che sovente era con istenti| come si può vedere due secoli dopo ancora| ne' dispacci e nelle relazioni del Machiavello.
      La maggior prova poi della verità di tali ambascerie di Dante sta ne' particolari dati dal Filelfo| parecchi de' quali combaciano co' fatti rammentati nelle storie. Ei le annovera così : « Ia Ai Sanesi| per li confini che Dante compose a suo talento. II» Ai Perugini| per certi cittadini sostenuti a Perugia| i quali ci ricondusse seco a Firenze.


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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