Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      solo| che era per cacciare i Cerchi| e che furono assegnate molte false ragioni. Ma aggingne poi non pochi particolari. « Dopo lunga disputa| messer Buondelmonte| savio e temperato cavaliere| disse: che era gran rischio| e che troppo male ad venire ne potea| e che «il presente non si s'offerisse. E a questo consiglio concorse la maggior parte| perocché messer Lapo Salterelli avea promesso a Bartolo di messer Jacopo de'Bardi| a cui era data gran fede| le cose si ac-concerebbono per buon modo; e senza niente fare si partirono.
      « Ritrovandomi in detto Consiglio io Dino Compagni| desideroso d'unità e pace fra'cittadini| avanti si partis-sono| dissi: Signori| perchè volete voi confondere e disfare una così buona città ? Contro a chi volete pugnare ? contro a' vostri fratelli? che rettoria arete? Non altro che pianto. Risposono : che il loro consiglio non era che per spegnere scandalo e stare in pace.
      « Udito questo| m'accozzai con Lapo di GuazaUlivieri| buono e leale popolano ; e insieme andammo a' Priori| e eondueemovi alcuni erano stati al detto Consiglio ; etra i Priori e loro fumo mezzani ; e con parole dolci raumi-liamo i Signori. E messr Palmieri Altoviti| che allora era de' Signori| fortemente li riprese sanza minaccie. Fu loro risposto| che di quella raunata niente più si farebbe; e che alcuni fanti erano venuti a loro richiesta| fussono lasciati andare senza offesa ricevere : e così fu da' Signori Priori comandato.
      « La parte adversa continuamente stimolava la Signoria| gli punisse| perchè aveano fatto contro a gli ordini della giustizia per lo consiglio tenuto in Santa Trinità per fare congiure| e trattato contra il reggimento.
      « Ricercando il segreto della congiura| si trovò| che il conte di Battifolle mandava il figliuolo con suoi fedeli e con armi a petizione de'congiurati; e trovaronsi lettere di messer Simone de' Bardi (certo il marito vedovo di Beatrice)| per le quali scnvea facessono fare gran quantità di pane| acciò che la gente che venia| avesse da vivere : il perchè chiaramente si comprese la congiura or-
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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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