Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      1 158 libro primopriorato fin allora| e così dall'autunno 1300 a questo del 1301| fu grande il credito e la potenza di lui in Firenze| e in quella che può ben dirsi Parte sua oramai| posciachè si vede ch'ei la servì| benché con moderazione. La Parte stessa de'Bianchi era parte moderata| di Guelfi riaccostan-tisi a' Ghibellini ; e durante il loro signoreggiare non furono colpevoli di nessuno di quegli eccessi onde solevano macchiarsi le parti estreme| ed onde molto in breve si macchiarono i loro contrarli. Continuavano i Bianchi| i Cerchi ad essere in tutto buona gente| molto piti che i Neri e i Donati| ma molto meno destri e meno forti; e correa principalmente gran differenza tra l'Asino di Porta e il Barone Male fammi. E così è che Dante pur dannando lo due Parti seguì quella men cattiva| secondo il precetto antico| ohe vuol ch'una pur si segua dagli uomini attivi ; e la seguì quantunque egli certo la conoscesse più sciocca e fiacca : che dee dirsi gran virtù in uomo così diverso. Nè tutto ciò è congettura nostra. Solenni sono le parole del Boccaccio| le quali| quantunque generali e forse anco declamatorie| mi paiono vere assai più che non quelle erroneamente precise di Leonardo Aretino| disprezzator del Boccaccio. Il quale dunque| dopo quelle parole già recate sull'entrata di Dante ne' pubblici uffici| continua così : « In lui tutta la pubblica fede| in lui tutta la speranza| in lui sommariamente le cose divine e le umane pareano esser fermate. Ma la fortuna | nimica dei nostri consigli e volgitrice d'ogni umano Stato| comechè per alquanti anni nel colmo della sua rota gloriosamente reggendo il tenesse| assai diverso fine al principio recò a lui| in lei fidandosi di soperchio. Era al tempo di costui la fiorentina cittadinanza in due parti perversissimamente divisa| e colle operazioni do' sagacissimi ed avveduti principi di quelle| era ciascuna possente assai; intanto che alcuna volla l'una e alcuna volta l'altra reggeva| oltre al piacere della sottoposta. A voler riducere in unità il partito corpo della sua Repubblica pose Dante ogni suo ingegno| ogni arte| ogni studio ; mostrando a' cittadini più savi| come le gran cose per la discordia in brieve tempo
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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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