Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      trassono quasi per forza| e donarongli fiorini diciassette mila per avaeciarlo| però che lui temea forte la furia de' Toscani| e veniva con gran riguardo. I conducitori lo confortavano| e la sua gente; e dieeano: Signore| e'sono vinti ; e domandano indugio di tua venuta per alcuna mar-tizia| e fanno congiure; e altre sospinte gli davano: ma congiura alcuna non si faceva.
      « Stando le cose in questi termini| a me Dino venne un santo e onesto pensiero| immaginando: Questo signore verrà| e tutti i cittadini troverà divisi; di che grande scandalo ne seguirà. Pensai| per lo uficio ch'io tenea| e per la buona volontà che io sentia ne'miei compagni| di raunaré molti e buoni cittadini nella chiesa di San Giovanni; e cosi feci. Dove furono tutti gli ufici| e quando mi parve tempo| dissi : Curi e valenti cittadini| i quali comunemente tutti prendeste il sacro baptesimo di questo fonte| la ragione vi sforza| e stringe ad amarvi come cari fratelli| e ancora perchè possedete la più nobile città del mondo. Tra voi è nato alcuno sdegno per gara d'vfiei; gli quali come voi sapete| % miei compagni e io con sagra-mento v'abbiamo promesso d'accomunargli. Questo signore viene| e conviensi onorare. Levate via i vostri sdegni| e fate pace tra voi| acciò che non vi trovi divisi. Levate tutte le offese e ree volontà| state ira voi di qui addietro; siano perdonate e dimesse| per amore e bene della vostra città ; e sopra questo sacrato fonte| onde traeste il santo battesimo| giurate tra voi buona e perfetta pace| acciò che il signore che viene| truovi i cittadini tutti| uniti. A queste parole tutti s'accordarono| e così feciono| toccando il libro corporalmente| e giurarono attenere buona pace| e di consertare gli onori e giuridizion della città. E così fatto| ci partimmo di quel luogo.
      « I malvagi cittadini| che di tenerezza mostravano lagrime e baciavano il libro| e mostrarono più acceso animo| furono i principali alla distruzion della città: de'quali non dirò il nome per honestà| ma non posso tacere il nome del primo che fu cagion di fare seguitare a gli altri ; il quale fu il Rosso dello Strozza | furioso nella vista e nel-
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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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