Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
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CAPO XII.
Carlo di Valois a Firenze. Rivoluzione. Due prime condanne di Dante.
(1 novembre 1301-4 aprile 1302)
Poi appresso convien che questa (1) caglia Infra tre soli (2)| e che l'altra sormonti Con la forza di tal| che testò piaggia. Alto terrà lungo tempo le fronti| Tenendo l'altra sotto gravi pesi| Come che di ciò pianga e che n'adonti. Giusti son due| e non vi sono intesi: Superbia| invidia ed avarizia sono Le tre faville ch'hanno i cori accesi.
Inf. vi| G7-7ó.
Netta rivoluzione che seguì in Firenze per l'intervento straniero del Valois| non ebbe parte Dante| assente e non mai piii ripatriato se non per patirne lino alla morte. Ma appunto perchè ne vennero questi suoi patimenti| l'esilio eie quattro condanne| le calunnie| e poi l'ire miste d'amore verso la patria| quasi a una infedele ancor diletta| panni| che a far giudicio poi di lutto ciò| sia necessario farlo ora di questa rivoluzione : ondechè continuerò a dirne coi particolari tratti "da' contemporanei. Oltreché gioverà forse porgere un esempio di piti di queste scene di parti con lor debolézze e paure| fedi rotte| soverchierie e persecuzioni; e lo straniero che sopraggiugne| piaggiando prima e tiranneggiando poi. Che se son cose simili ad altre non che lette| udite e vedute e sofferte da molti| vi son pure| tra molte somiglianze| alcune differenze recale dai tempi e i costumi. E poi| certe cose vi hanno che non si ridicoli mai troppo | e certi esempi che si vorrebbono citar di continuo affinchè si rinnovino meno; e solea dir Napo-
(!) La parte selvaggia de* Bianchi.
(v2) Nel corso de'tre anni 1300| 1301| 130-2 dal primo signoreggiar de' Bianchi a lor ultima cacciata.
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