Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
capo xn —1301-1302 181
licebat vel aliter quam licebat per leges| eie.| in lib. Vili m. per uno; et si non solverint| fra certo tempo devasten-lur| et mittantur in eommune; et si solverint| nihilomimis prò bono paeis stent in exilio extra fines tnseie duobits annis » (1). Resta quindi provata piti che mai| e senza dubbio la bella colpa di Dante| d'essersi opposto alla venuta di messer Carlo. L'esservisi opposto durante il Priorato| resta men certamente indicato nel documento| non recandosi di ciò le parole testuali ; e quand'anche si tro-trovassero| dovrebbe tenersi per accusa sovrapposta; avendo noi da tutte le memorie| che di tal venuta si trattò per la prima volta nella congiura di Santa Trinità| sei mesi dopo il priorato.
Finalmente| quanto all'altra accusa di baratteria o guadagni illeciti| molto fu scritto| e inutilissimamente a parer mio| per difenderne Dante. Siffatte accuse non determinate| aggiunte ad una principale anche vera| non sono in buona regola tenute per vere nemmeno nelle cause di delitti privati ; tanto meno nèlle politiche| lo non so se Dante sia stato o no barattiere; non parmi probabile dal complesso di sue virtù e suoi vizi : ma l'accusa fattagliene in causa politica da nemici potenti| lontano esso e inudito| è per me come se non esistesse. Nè Dante se ne difese| o vi fece allusione mai.
La seconda condanna del 10 marzo pubblicata già dal Tiraboschi (2)| è una conferma delle condanne date ai quattro soprannomati e ad Andrea de' Gherardini| Lapo Salterelli| Donato Alberti| Lapo di Domenico| Lapo Biondo| Gherardino Diodati| Corso Ristori| e Giunta de' Biffoli. Della compagnia di questi| e principalmente di Lapo Salterelli| l'orgoglioso Dante s'adontò ; come apparisce da più luoghi della Commedia| più assai che non della condanna stessa e dell'accuse contenutevi. Non riferiremo poi questo secondo atto giudiziario lungo e noioso che non è altro che una dichiarazione che i condannati contumaci
(1) Loc. cit.| p. 94.
(2) Storia della Letteratura Italtona| v| p. 494.
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