Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
182 libilo prlmos'abbiano per confessi; * e che se alcuno dei predetti in qualunque tempo pervenga nella l'orza del Comune fiorentino| tal perveniente sia bruciato cosicché muoja: igne comburatur| sic quod morialur ». È pronunciata tal condanna dal medesimo Cantede'Gabrielli| podestà; condannatosi egli stesso così a perpetua rinomanza (1).
A' vinti Bianchi già vedemmo che si dava il guasto a furia di popolò prima delle condanne| ed or vediamo che era parte della condanna stessa. Di Dante particolarmente| è ricordato da Leonardo : « Per isdegno di coloro che nel suo priorato confinati furono della parte Nera| gli fu corso? a casa| e rubata ogni sua cosa| e dato il guasto alle sue possessioni » (2). Anche il Boccaccio dice il medesimo; ed al solito| tra le declamazioni| aggiugne particolari inie-
(1) Questa condanna è posta da tutti i biografi| Tiraboschi| Pelli| l'autor del Veltro| Arrivabene| Fauriel| ecc.| come l'abbiamo posta quhnoi all'anno 1302 ; e sono tali uomini da non contraddirsi leggiermente. Tuttavia| più clic la loro autorità| varrebbe quella del documento qui citato| la cui data essendo in lettere pienesub anno Domini millesimo trecentesimo seoundo| die decimo| mensis marlii| e l'anno 1302 non. terminando allora in Firenze se non ai 24 del medesimo marzo| chiaro è che| contando a'modo nostro| la data sarebbe del 1303. Ma 1° questa data non ò ella stata mutata e adattata all'uso nostro dal Savioli^ che primo la copiò negli.archivi di Firenze? Ciò potrebbe verificnrsi ne' detti arehivi. 2° Essendo il documento fatto a nome di Caute Gabrielli| converrebbe verificare se era ancora podestà ai 10 marzo 1303: il che mi par probabile| parendomi tale| che non lasciasse l'ufficiò che allo scader dell'anno fiorentino 15 giorni dopo. Nello stato attuale della quistioneio 'penderei a credere questo documento| e cosi la seconda condanna di Dante| del 10 marzo 1303. Ma esposto tal dubbio mio| non l'ho seguito nel testo| e per reverenza a que'miei predecessori| e perchè poi non essendo altro che una conferma della prima condanna| ella non muta nulla alla vita e all'esilio di Dante| che dee contarsi da quella prima. — Molla mutazione vi sarebbe si si trovasse un giorno ne' documenti originali degli archivi fiorentini che anche la prima condanna abbia a dirsi del 1303. Ed in tal caso| meriterebbe attenzione la postilla riferita a p..&2.del toni| x Delizie Erud. Tose.| che fa Dante opporsi ad una provvisione d'aiuti dati a Carlo addì 26 marzo 1302. Ma non significa nulla nello stalo attuale della quistione| parendo certa per ora la data del 1302| della prima condanna. Ma quando sarà egli poi imitato a Firenze (e con anche più utilità| per la storia d'Italia) l'esempio dato a Torino di pubblicare i documenti originali de' pubblici archivi? 11 Piemonte| ultimo già ai tempi del Muratori in tale munificenza| v'è ora il primo| grazie al re suo.
(2) Leon. Aret.| p. 56»
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