Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
19-1 libro primoQuando di carne a spirto era salita| E bellezza e yirtù cresciuta m'era| Fui io a lui men cara e men gradita; E volse i passi suoi per via non vera| Immagini di ben seguendo false| Che nulla promission rendono intera: Nè l'impetrare spirazion mi valse (1)| Con le quali ed in sogno ed altrimenti Lo rivocai; sì poco a lui ne calse. Tanto giù cadde| che tutti argomenti Alla salute sua eran già corti| Fuor che mostrargli le perdute genti. Per questo visitai l'uscio de' morti| Ed a colui che l'ha .quassù condotto Li prieghi miei piangendo furop porti. L'alto fato di Dio sarebbe rotto Se Lete si passasse (2)| e tal vivanda Fosse gustata| senza alcuno scotto Di pentimento che lagrime spanda.
Purg. xxx| 103-145.
Allora| rivolgendo a Dante stesso il parlare per punta|
Che pur per taglio gli.era parut'acro: Di'| di'| se questo è vero4 a tanta accusa Tua confession conviene esser congiunta.
Purg. xxn| 4-8.
Egli indugia-| e pressalo da lei| risponde non più che un .s} appena intelligibile; ed ella riprende:
.....perentro i miei disiri|
Che ti menavan ad amar lo bene| Di là dal quai non è a che s' aspiri| Quai fosse attraversate o quai catene Trovasti'| perchè del passare innanzi Dovessiti cosi spogliar la spene ?
(1) L'impetrar essa da Dio di poter apparire 4 lui| che è l'opposto della spiegazione solita de' commentatori.
(2) Che Dante dove» ancor passare prima di essere a&sprto al paradiso con essa Beatrice.
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