Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
capo xin — 1992-1301 199
E quali agevolezze o quali avanzi (1) Nella fronte degli altri si mostraro| Perchè dovessi lor passeggiar anzi? (2) Dopo la tratta dfun sospiro amaro| A pena ebbi la voce che rispose| E le labbra a fatica la formaro. Piangendo dissi: Le presenti cose Col falso lor piacer volscr miei passi| Tosto che '1 vostro viso si nascose. Ed ella: Se tacessi o se negassi Ciò che confessi| non fora men nota La colpa tua| da tal giudice sassi. Ma quando scoppia dalla propria gota L'aocusa del peccato| in nostra corte Rivolge sè contra '1 taglio la ruota. Tuttavia| perchè me' vergogna porte Del tuo errore| e perchè altra volta-Udendo le sirene sic più forte| Pon giù '1 seme del piangere ed ascolta; Sì udirai corno in contraria parte Muover doveati mia carne sepolta. Mai non t'appresentò natura od arte Piacer quanto le bolle membra in eh' io Rinchiusa fui| che souo in terra sparte. E se '1 sommo piacer si ti fallio Per la mia morte| qual cosa mortale Dovea poi trarre te nel suo disio? Ben ti dovevi per lo primo strale Delle cose fallaci| levar suso Diretro a me| che non era più tale. Non ti dovea gravar le penne in giuso Ad aspettar più colpi| o pargoletta (3) 0 altra vanità con sì breve uso.
(1) Avanzi| guadagni| acquisti| interpretano lutti i commentatori (vedi Ediz. Min.); ma non sarebbe ella la parola francese avances| attrattive| premure?
(2) Questo passeggiar anzi| di che tanto si disputa| parmi sopra tutto una rimembranza del passeggiar dinanzi alla gentildonna consolatrice della Vita Nova.
(3) Vedi| se ti giova| i sogni dei commentatori su questa pargoletta| di che fanno un nome proprio d'una amanza di Dante; mentre nelle rime di esso si trova tal denominazione presa in generale| come qui| per fanciulla|
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