Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
204 libro secondodai Romani secondo fondatore di Roma. Abbiamo quindi| fino al fine della Repubblica| quasi tanti esilii quanti uomini grandi| invidiati gli uni dalla plebe| gli altri da' patrizii| e fra gli ultimi Cicerone; e finalmente| agli inizii dell'Imperio| gli esilii per brighe ed invidie di palazzo| di un Ovidio| un Tiberio| un Germanico. Cessata ogni libertà| ogni lotta| cessan gli esilii| e sottentran le pronte e facili morti ; sendo venuta a tale la tirannia da cercare men la crudeltà che la subitezza e l'irremediabilità de' supplizii. Durante la barbarie| non essendo preferibile niuna terra| non si può| piìi dir esilio il vagar di tutti qua e là. Ma risorgendo la civiltà e la patria fra le parti in Italia| risorse insieme quella loro conseguenza naturale degli esilii con tanta furia| che potrebbero questi rintracciarsi in ogni città quasi primo segno di lor libertà; chè quanto fu ognuna piti potente ed illustre| tanto più grandi uomini fornì alla storia degli esilii ; e che a tale storia| a tal politica trovasi ridotta quasi tutta la storia politica italiana per quattro secoli e più| sforzandosi ogni prepotente di esiliare i più deboli| e gli esiliati poi di ripatriare| per farsi essi esiliatori. Quindi| tra tanto moto| tante passioni| e| diciam pure| tanta perversità| meritano compatimento gli errori frequenti di parecchi esiliati ; ma meritano tanta più lode le rare e difficili virtù dell'esilio| la fedeltà alla patria| la costanza| la moderazione| i perdoni. Nè mancano di queste alcuni solenni esempi ; essendo perenne legge della divina Provvidenza che le età afflitte da' grandi vizii sieno pur consolate dalle grandi virtù. Abbiamo di que' tempi quel Gregorio VII| le cui ultime immortali parole furono: amai la giustizia| odiai l'iniquità| perciò muoio in esilio (1) ; un Alessandro HI| ramingo dentro e fuori d'Italia per essersi messo a capo della nazional resistenza contro le riusurpazioni di Federigo I; un Giovanni daPro-cida| recante oltre monti e mari a tutte le corti d'Europa la fedeltà a' suoi principi| i disegni preoccupati poi dalla sollevazione popolare; un Farinata degli Uberti| felice
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