Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
246 liÌÓIÒ secondoDel resto| parmi terminato ogni dubbio dal commento a questi versi dell'anonimo contemporaneo| il quale aggiunge alcuni particolari di quest'ultima partecipazione di Dante alle fazioni di sua Parte. « Ciò addivenne| quando egli s'oppose| che la parte bianca'| cacciata di Firenze e già gucrreggiante| non richiedesse di gente gli amici nel verno| mostrando le ragioni del picciolo frutto; onde poi| venuta l'estate| non trovarono Yamico com'egli era disposto il verno : onde molto odio ed ira ne portarono a Dante| sì ch'egli si partì (la loro. E questo 6 quello che seguita| ch'essa parte della sua bestialitade e del suo processo farà la prova. E certo| etli ne furono morti e diserti in più parti grossamente| si quand'olii vennero alla cittade con li Romagnoli| sì a Piano| sì in più luoghi| ed a Pistoja e altrove» (1). Or qui è prima chiaro| che l'anonimo contemporaneo intende parlare della impresa della Lastra e della cittade ; c così dire | che Dante si separò dalla Parte o durante o dopo questa; ma| in somma| per questa. Men chiara poi è la ragione del volgersi prima la Parte contro lui | onde esso poscia contro la Parte; ma parmi pure che si possa intender così : Dante| tornato di Verona fin dall'inverno del 1303 al 1304| o per la morte di Bartolomeo Scaligero| o per le speranze sorte dal Papa mutato e dall'averne ora uno piti opportuno paciero| si congiunse co' fuorusciti | da cui era stato discosto un anno| ma da cui non s'era separato d'interessi e d'azioni. E fatto così (clic non si potrebbe intendere in caso contrario) uno dei dodici consiglieri della Parte| consigliò di sperare in que' trattati del Papa e in quella legazione del cardinale da Prato; mentre i più caldi| i più avventali della Parte pur volevano fin d'allora far l'impresa contra la città| e forse fecero quel muovere de' Bianchi che spaventò i Neri e ruppe i negoziati. Rotti i quali| il cardinale stesso acconsentì all'esecuzione; e allor si fece| ma male| come s'ò veduto; c i mal capitati dissero a Dante: Oh se avessimo fatta l'impresa fin da quando volevamo!
(1) Vedi Ediz. Minerva| l. m| p. 440.
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