Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
capo iv — 1304-1306 253
siero e desiderio »| e di nuovo rivolgendo tutti i suoi pensamenti alla « gentilissima Beatrice» (l). Rammenteranno| che alcuni versi per quella gentildonna furono posti da Dante nella stessa Vita Nova. Ma oltre quelli| ei ne fece non pochi altri per lei ; fra gli altri| le tre canzoni che incominciano con questi tre bei versi : — Voi che intendendo il terzo ciel movete — Amor che nella mente mi ragiona — Le dolci rime d'Amor ch'i' solta. — Nella prima delle quali| d'i nuovo parla Dante dei due amori combatter!tisi| a sua donna morta in terra e viva incielo| e alla gentildonna pietosa-| nella seconda loda l'oggetto del nuovo amor suo ; e nella terza dirige a lei una lode della nobiltà. Undici altre canzoni che non s'hannoonon si sa quali sieno | parlavano forse pur di questo o di altri suoi amori. Ora| a Dante esule e studioso| e forse ideante di ricominciare il Poema votivo a Beatrice| venne in animo di dimostrare con un non breve commento delle quattordici Canzoni: ch'egli in quelle parlando al senso proprio della gentildonna suo secondo amore| aveva allegoricamente voluto parlare del suo amore alla filosofia; e che perciò| dove si leggeva amore| si doveva intendere studio; dove donna| filosofia; dove terzo cielo di Venere| rettorica terza scienza del trivio; dove angeli motori di tale sfera| Boezio e Tullio| che insomma doveau tenersi per li soli suoi consolatori (2). Io lascio i lettori pensare ciò che vorranno della verità di tal commento. Dico sì| che lo scrittore esponendo separatamente il senso li Iterale e l'allegorico d'ogni Canzone| e chiaro| bello e buono quasi sempre nella prima esposizione; oscuro| tirato| intralciato e contraddicentesi nella seconda : che il libro finito
(1) Vita Nova| p. G9; e lib. i| cap. vii dell'opera presente.
(2) Vedi l'intenzione generale di tutto il Commento dimostrata nei capi i| lì| ni del tratt. i| a pp. 6| 12 e 13 dell'Ediz. della Minerva. Ma nell'appendice a tal edizione fuggi un errore grave| riprodotto nella nuova edizione di Firenze. Nel sommario del tratt. li si pone come figura della filosofia| Beatrice| mentre è la gentildonna. Perchè poi tal errore distruggerebbe quanto segue nel testo mio| perciò parvemi necessario rifar quel sommario| e l'ho messo come nota aggiunta in calce al volume.
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