Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
254 libro secondoqual č per le tre Canzoni fin dall'anno 1304| fu poi dall'autore nei 17 altri anni clic visse| abbandonato probabilmente come non buono a finirsi : e che chi voglia credere a lui in questo libro cosģ abbandonato| non avrebbe a creder poi all'altro principale di lui| fatto e finito con amore sino al fine| nč ai rimproveri di Beatrice| nč alla confessione di Dante perii suoi errori; rimproveri e confessione che hanno lą suggello di sinceritą e spontaneitą| tanto piti che non qui queste stirate scuse. Certo| io prescelgo credere al Poema. Del resto non si vuol apporre a Dante una determinata intenzione d'ingannare. Egli dice fin da principio| « che non intende in alcuna parte derogare » alla Vita Nova (1); non dice che il senso allegorico sia unico| ed anzi incomincia ad esporre il litterale; ed in somma| non fa se non ciņ che fecero altri prima di lui e dopo| e fra gli altri il Tasso| sovrapponendo allegorie ad opere compiute. Ma nota bene che a Beatrice ed all'amor suo egli non sovrappone qui allegoria niuna: ei lo fa sģ nella Commedia| ma ne vedremo a suo luogo la ragione.
Convito chiama Dante quest'opera sua con mal cercato titolo| che non esprime nulla: a differenza degli altri titoli suoi| il cui senso č oscuro forse a prima vista| ma che penetrato| č proprio profondo e compiuto. Dice che il Convito suo č imbandimento di scienza da lui fatto ai leggitori; nč allude di niuna maniera al titolo simile del famoso dialogo di Platone. 11 quale essendo pure sull'amore| alcuni credettero che questa di Dante Tosse un'imitazione. Io non so se allora fosse alcuna traduzione latina di Platone; ed č probabile che il titolo solo| tutt'al pił| fosso noto a Dante. Forse egli| sapendo confusamente che Platone aveva scritto quel dialogo dell'Amore| e che l'innalzava a spiritualitą| volle dare il medesimo titolo al suo trattato del medesimo assunto. Ad ogni modo il titolo solo| se mai| fu da lui imitato. Chč quanto il trattato di Dante č inferiore per rispetto d'arte| tanto senza dubbio č superiore per modestia d'esposizione al dialogo greco :
(1) Pag. G.
b.
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