Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
capo vi — 1306-1308 263
dei dialetti alle cose più popolaresche| le quali ad ogni modo non si scriverebbero in lingua studiala| non può nuocere a questa-| e l'aggiungere agli onesti piaceri intellettuali e cosi alla coltura d'una popolazione italiana qualunque| non può nuocere mai all'Italia. Anche men giusto timore sarebhc poi quello che s'avesse delle disquisizioni storiche sulle origini dei nostri dialetti; e tuttavia| elle non furono tentate quasi da Dante in poi| se non forse da quel sommo Muratori| uomo anch'esso superiore a' suoi contemporanei e a tanti posteri. Nò è d'uopo dimostrar quindi| quanto prezioso sia un libro scritto fin dal principio del secolo xiv e da un Dante| su' due argomenti dell'origine delle lingue moderne| e della somiglianza e differenza de'dialetti italiani. E sarebbe bello ritentarli| aggiungendo a Dante e a Muratori ciò che ò dato delle cognizioni progredite (1).
Quanto poi alla conclusione di Dante| che di tutti i dialetti insieme debba trarsi la lingua comune od illustre| non potendo interamente scansar di parlarne| io ne dirò brevemente. Tutte le lingue|" senza dubbio| trasser l'origine dai dialetti parlati variamente in pili regioni della medesima nazione| e mantennero tale indeterminatezza e varietà| finche uno di quelli non diventò regnante| o almeno principale. Ma una gran differenza vi ò tra le nazioni che hafrno un centro di governo e coltura| e quelle che no. Nelle prime| la città dov'è il centro| diventa sede quasi unica| e rimane fonte perenne della lingua; tanto che| se una parte di essa città| come la corte o un pubblico parlamento| vi diventi principale | in essa parte si restrigne
(1) V. De la littérature popuìaire en Italie| par Mr. Ferraris| incominciata a pubblicarsi pochi giorni dopo la prima edizione del presente libro| nella Jlevue des deu.t mondes| 1 juin 1839. 1 dilettanti di questa letteratura ne hanno finalmente qui una storia ed una ottima; e si è annunciata una bibliografia del signor Salvi che porta le opere in dialetti a 2000 (pag. 692). Ne avranno la conferma e lo sviluppo delle opinioni da me appena accennate| ma insieme il rincrescimento di vedere che fra le poesie popolari poche sono quelle pur troppo che aggiungono agli onesti piaceri e cosi alfa coltura delle popolazioni italiane. Speriamo nell'avvenire.
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