Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
274 libro secondosi rivolse a Guelfa-Nera. Allora i Pistojesi si arrendettero| addì 10 aprile 130G. Pistoja fu smurata; il contado diviso fra Lucca e Firenze; la terra retta da un podestà mandato dall'una| e un capitano mandato dall'altra; i rifuggiti dispersi : il nome de' Bianchi ivi nato| poco meno che spento ; i rimasugli sempre piti confusi co'|Ghibellini. 11 papa| uditi questi disprezzi della sua intervenzione| fece suo legato e paciere in Italia il cardinal Napoleone Orsini; il quale venuto| e offerta la sua pacierìa a Firenze| non fu ricevuto; ed offertala a Bologna| ne fu cacciato. Scomunicò l'una e l'altra ; e tolse| come vedemmo| lo Studio a Bologna; e si rimase poi.in Italia a l'accorre un esercito di Bianchi e Ghibellini cóntro a Firenze. Tanto eran mutate le cose! Un legato del papa a capo di un esercito Ghibellino contro all'antica ròcca di parte Guelfa! (1).
Dante non aveva avuto che lare con tutto ciò| se non nel mutar prima la sua studiosa dimora da Bologna a Padova| e. ncll'appressarsi poi a Firenze ed a' luoghi dove si travagliavano tali cose; onde non parrà troppo ardita congettura il tenere che da queste fosso tratto.
CAPO VI.
I Malaspina. la morte di Corso Donati. L'Inferno ricominciato e Unito.
(Ottobre 1306-1308)
0 Muse| o alto ingegno| or m'ajutate : O mente che scrivesti ciò ch'io vidi| Qui si parrà la tua nobilitate.
Inf. ir.
La Lunigiana era ab antico come una sorta di terra neutra| consueta dimora a confino o rifugio dei fuorusciti fiorentini d'ogni parte. Già vedemmo confinativi Guido Cavalcanti e gli altri Bianchi| durante il priorato di Dante;
(1) Murat.| 1305-1306; Vill.| pp. 420-422.
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