Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
capo vi — 1306-1308 277
primo de'Malaspina ospite di Dante| e quello che il fece conoscere agli altri| i quali non erano nemmeno presenti al primo atto di procura| anteriore al 6 ottobre ; 2° che alla conchiusione della pace in questo dì| fu sì presente Corradino| non il fratello di lui Moroello; 3° che cou questo poi ebbe Dante per tutto ciò| e per la ratifica da procacciarsi e che fu forse procacciata da esso| un'occasione di stringere conoscenza| famigliarità ed amicizia; ondechè trovando noi memorie di tale amicizia di Dante con un Moroello Malaspina| non sembra da dubitar punto che fosse con questo.
E solenne memoria n' abbiamo poi dal primo e sempre il più autorevole biografo e commentatore di Dante| dico il Boccaccio ; il quale| e nella Vita di Dante (1) da lui scritta in gioventù| e nel Commento alla Commedia scritto in vecchiezza| due volte coi medesimi particolari narra| come l'abbozzo de' sette primi canti| ritrovato cinque anni dopo l'esilio| e perciò nel 1307| in Firenze| fosse mandato a Dante| ospite del marchese Moroello. Così non ò| per vero dire| altra particolarità della vita di Dante meglio documentata e più conforme a quanto altro si sappia di lui ; massimamente se s'intenda| che questo abbozzo ritrovato e mandato fosse l'abbozzo latino ; il quale Dante| caldo ancora de' suoi studii e delle sue lodi dell'idioma volgare| s'accinse tosto a volgere| o meglio a riscrivere in questo. « È da sapere che Dante ebbo una sorella| la quale fu maritata ad uno nostro cittadino chiamato Leon Poggi| il quale di lei ebbe più figliuòli. Fra' quali ne fu uno di più tempo che alcuno| degli altri| chiamato Andrea| il quale maravigliosamente nelle lineature del viso somigliò Dante| ed ancora della statura nella persona; e così andava un poco gobbo| come Dante si dice che faceva. E fu huomo idioto| ma d'assai buon sentimento naturale| e ne' suoi ragionamenti e costumi ordinato e laudevole. Dal quale| essendo io suo domestico divenuto| io udii (2) più volte de' costumi
(1) Bocc.| Vita| p. 87.
(2) Il testo dice vidi; ma è errore evidente della scelleratissima edizione.
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