Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      CAPO IV — 1306-1307 281
      di questo piti che d'ogni altro benefizio; e non solo lodò i Malaspina senza que' veli e quelle restrizioni o quelle disdette che usò più o meno con tutti gli altri lodali; ma per non guastare tale onoranza lor fatta| ei si trattenne da ogni .vituperio a qualunque persona ad essi più o meno appartenente. Ed anche noi partecipi al benefizio del Poema definitivamente ricominciato| dobbiamo con piacere partecipare alla gratitudine. Introduce Dante nel Purgatorio il secondo Corrado Malaspina tra una qualità di peccatori i meno odiosi; posciachè per ciò solo sono ivi| che distratti dalle signorie| differirono a pentirsi. Chiamato Corrado dal gentile giudice Nino di Gallura| amico di Dante| a questo guarda tacendo prima lungamente| e poi gli dice :
      Se la lucerna che ti mena in allo| Truovi nel tuo arbitrio tanta cera| Quant'è mestiere infìn al sommo smalto (1)|
      Cominciò ella| se novella vera Di Valdimagra o di parte vicina Sai| dilla| a me| che già grande là era.
      Chiamato fui Currado Malaspina ; Non son l'antico| ma di lui discesi: A'miei portai l'amor che qui raffina.
      Oh| diss'io lui| per li vostri paesi Giammai non fui; ma dove si dimora Per tutta Europa| ch'ei non sien palesi ?
      La fama| che la vostra casa onora| Grida i signori| e grida la contrada| Si che ne sa chi non vi fu ancora.
      Ed io vi giuro| s'io di sopra vada|
      Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada.
      Uso e natura si la privilegia|
      Che| perchè il capo reo lo mondo torca| Solo va dritta| e '1 mal cammin dispregia.
      (1) Disputano i commentatori| se per questo sommo smalto abbiasi ad intendere il cielo del Paradiso smaltato di stelle| ovvero il sommo monte del Purgatorio smaltato di fiori. Ed è de' pochi passi ove sia insolvibile il dubbio| e se n'abbia così ad incolpare l'autore d'oscurità.


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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