Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      capo ni — 1306-1308 297
      fattizie ed esagerate di essa; giudicano de'pensieri dalle sillabe; ed accarezzando le proprie ripuliture| van ripetendo che lo stile è tutto l'uomo. Ma anche nello stile Dante si dee dir sommo : dovendosi ai molli passi minori o cattivi della Commedia opporre le bellezze tanto più frequenti. A chi poi volesse anzi opere meno ricche di bellezze| ma meno guaste di difetti| nulla sarebbe a rispondere| se non che vanii sono i gusti| le ammirazioni| le voluttà intellettuali degli uomini| Del resto noi seguiamo qui il gusto della patria| della età nostra: che da quando Dante mandava la prima Cantica ad Uguccione| iìno al dì d'oggi| non mai fu il Poema cosi sparso nò così letto o studiato di gran lunga; tanto che| ora solamente si può dire essersi latto Dante popolare in Italia| come fu Omero in Grecia| od ò Shakespeare fra le nazioni di lingue germaniche. Lo stesso studio presente| qualunque sia| altro non è| se non un effetto di quella medesima popolarità| l'andar perduto d'uno tra la folla de'coetanei.
      Tutti e tre questi sommi hanno comune quella mescolanza di alcuni difetti fra molte virtù. Figli tutti e tre di ctadi appena uscenti di barbarie| traggono quindi le loro virtù giovanili| spontaneità| libertà di genio| stile proprio| amore| nerbo e semplicità; ma quindi i loro difetti pur giovanili| mancando principalmente di quel gusto| di quella pulitura e proporzione che nelle letterature e negli uomini sono frutto delle seconde età| come in ogni opera de' secondi lavori. Ci urtano meno tali difetti in Omero| o per il gran rispetto accumulatogli dalla antichità- o per quello acquistatogli dall'ordine de'nostri studii; ma urtarono Orazio| il più gran buongustaio dell'età pili colta frale antiche. Omero ò il più gran poeta dell'origine; Dante e Shakespeare i due grandi del risorgimento delle lettere: Omero| sommo della civiltà antica ; Dante e Shakespeare insieme| sommi della cristiana. Dalle differenze poi delle età vennero senza dubbio le differenze di lor vizii e virtù. La sublimità soprannaturale non potea essere dell'età così sviata dal cielo| da far astiosa e libidinosa la divinità. Gli iddii d'Omero sono uomini| e non più;


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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