Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      capo vii — 1306-1308 301
      cioè sovra senso; e questo è quando spiritualmente si pone una scrittura| la quale eziandio nel senso litteralc per le cose significate significa delle superne cose dell'eternale gloria; siccome veder si può in quel canto del profeta clic dice| che nell'uscita del popolo d'Israel d'Egitto| la Giudea è fatta santa e libera. Che avvenga essere vero secondo la lettera sia manifesto| non meno è vero quello che spiritualmente s'intende; cioè che nell'uscita dell'anima del peccato| essa si è fatta santa e libera in sua podestade. E in dimostrare questo| sempre
      10 litterale dee andare innanzi ; siccome quello nella cui sentenza gli altri sono inchiusi| e sanza lo quale sarebbe impossibile e irrazionale intendere agli altri| e massimamente all'allegorico è impossibile| ec. » (1) : e segue a dire dell'irrazionalità di spiegare ninno di que' sensi senza
      11 letterale; onde resta provato| che vanno contro all'intenzione dell'autore coloro che mettono l'allegoria sopra la lettera in qualunque delle opere di lui. Confrontisi poi| per venire alla Commedia| e finir in una volta siffatta questione| necessaria ma ingrata| delle allegorie| quel passo della dedica del Paradiso a Can Grande| dove dice di tutta l'opera: « che non v'è semplice il senso| ed anzi ella può dirsi Polisensa| cioè di parecchi sensi » ; e poi viene a dichiarare i quattro sensi detti| sul medesimo testo In exitu Israel| e conchiude in ultimo: « Ciò posto| è manifesto che duplice debb'essere il soggetto su cui corrano i due sensi (2). E così è da vedere del-soggetto dell'opera| in quanto prendesi alla lettera| poi in quanto si vuole avere allegoricamente. Adunque| il soggetto di tutta l'opera presa solo litteralmente| è lo stato delleCane (Ed. Venet.| tom. iv| parte i| p. 402|Ito. 18). —Ma non l'oso più| trovando restituito Anagocicum nei dutto luogo dal dotto signor Witte| nelle Epistole| p. 80| lin. 10.
      (1) Conv.| pp. 56| 58.
      (2) Non faccia specie veder qui divisi in due i quattro sensi. La variazione è solo apparente. Qui ei divide i sensi prima in due| Litterale ed Allegorico; e questo poi in tre: Allegorico| propriamente detto| Morale ed Anagogico. E così sono sempre gli stessi quattro.


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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