Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
310 libro secondoe i tormenti| e qui incomineian letamine. L'ingresso per la porta della città è proibito a Dante dalle tre furie che lo minacciano del volto di Gorgona; e Dante è prima difeso da tal vista per le mani stesse di Virgilió postegli dinanzi agli occhi| e poi introdotto per intervenzione d'un messo dal cielo od angelo| che viene e vince altieramente. E tutta questa contesa| questa nuova e massima difficoltà a progredire giù per l'inferno| a continuare il Poema è descritta così a lungo e per minuto| che già si desta il dubbio| sia qui qualche importante allusione storica ai fatti personali| alle difficoltà incontrate da Dante-| ma dee sparire ogni dubbio all'udir lui stesso avvertirne della dottrina ascosa negli versi strani (I). E chi poi credendo| come si deve| al Boccaccio| e così alla ripresa del Poema al canto procedente nell'anno 1306 o 1307| pur ramnienti le nuove difficoltà sofferte in quegli anni| e le'interruzioni che ne dovettero venire al Poema| non dubiterà guari che a quelle appunto qui s'alluda (2). Ad ogni modo in questo VI® cerchio sono i superbi| cioè gli eresiarchi é miscredenti (3) puniti in tombe infiammate (4); e fra essi "(oltre
(1) Capto ix|
(2) Che anzi ricordando che allora poco mancò pon spatriasse Dante in seguito alla congiura di Uguccione con Corso Donali|' e clic" èifcpndo quella doveva arrivare UgUcòione come qui il messo del cielo a'vincer ed aprirò le porte della città di Firenze ; parrà poco dubbio che sia LuUociò una portai di predizione| la quale poi non s'effettuò| pia che Dante lasciò| poi sussistere quasi in memoria.
(3) Che gli eresiarchi e miscredenti sieno qui puniti come superbi| me lo fa credere| prima la terzina 91-94 del canto ìx ; poi principalmente la ragione poetica| o se si voglia dire simmetrica| per cui i sette peccati mortali purgati in purgatorio debbono essere puniti pure in inferno. Il che'ammesso| già vediamo puniti ne' cerchi n| in e iv Lussuria| Gola ed Avarizia-| e nel v i due altri| Ira ed Accidia. Restano qui Superbia| che*Crédo punita qui nel vi; ed Invidia (presa nel senso lgtifio di odio) chegqnera ingiuria| punita poi nei due inferiori vir| vili ; restando il if a ^ucjfero e ai tre traditori massimi. Del clic vedi canto xi| 22 e seg.
(4) Queste tombe sono paragonate (ix| 112| 114) a quelle di Arlj in Provenza|'è* dì Pola in Istria. Dovremo 'noi qùindi' flir^qm'cbme altróve| chè quando Dante scrisse ciò| égli' àVc^sé 'veatftò "di'proprio 'ofcòhio vquelle due città| e que" loro sepolcreti? Ne dubitai' a lungo ; ma cercati meglio i commenti della Minerva| e trovatovi che nèlla! vita diXarlomagno attri-
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