Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      capo vili — 1306-1308 313
      Aronte e Calcante| con un altro augure greco-| e Manto fondatrice di Mantova| due cittadini moderni della quale| un Casalodi ed un Pinamonte de'Buonacossi| sono morsi passando-| e sonvi poi i moderni Michele Scoto| Guido Bonatti ed Asdente (1) — ò' de1 barattieri| invischiati in un lago di pece| ove son tenuti da'graffi de'demoni; e qui è un Lucchese innominato; e "segue tra que' diavoli e i poeti e l'anime una scena di commedia che par bassa ad alcuni| ma non può non parere vivissima a ciascuno; e sonvi poi un Xavarrese| un frate Gomita da Gallura| é Michele Zanche| un altro di Sardegna (2) — Ga degli ipocriti gravati di cappe dorate| ma di piombo; fra cui due frali Gaudenti bolognesi| l'uno guelfo e l'altro ghibellino| presi già insieme per podestà dai Fiorentini. E vi son poi crocefissi in terra| Caifasso| Anna| e i sozii loro nella condanna di Gesù Cristo (3) — 7a de' ladri| aggruppati variamente da variissime serpi ; e fra essi| Vanni Fucci da Pistoja| che fa a Dante la predizione della sconfitta de' Bianchi pel Malaspina detto vapor di Val di Magra ; e poi l'antico Caco virgiliano; e poi cinque Fiorentini| onde il feroce fuoruscito si congratula colla sua patria della gloria infernale di lei (4) — 8a de' consiglieri di frodi| involti tutti| anzi rivolti essi stessi in fiamme : e qui Dante
      (1) Cantoxx. Dante credeva all'astrologia| come è evidente dal canto v| eppure mette ani in inferno gli astrologi. Sarebbe curioso trovare il punto (che senza dubbio v'era nella mente sua) che separava l'astrologia vera| secondo lui| dalla peccaminosa| e punita in inferno. Non soche nessun commentatore l'abbia trovato o cercato.
      (2) Canti xxi| xxu lo non aggiungo note storiche su personaggi accennali| che sarebbono troppe se io volessi far conoscere ognuno di essi| o correggere gli errori de'commentatori. Qui poi non mi so trattenere di citarne uno ad esempio. Dante parlando di questi Sardi del secolo xm| usa di due modi di dire di loro paese lusciar di piano| e Donno (c. xxu| 85 ed 83| 88) ; ed è rurioso vedere (Ediz. Min.) un commentatore spiegare questi due modi di dire colla lingua spagnuola| la quale non potè entrare in quell'isola sè non con gli Aragonesi al tempo appunto (al più presto) in die Dante scrivea.
      (3) Canto xxm.
      (4) Canti xxiv| xxv. In questa congratulazione| cioè anzi imprecazione a Firenze| Dante parla dei mali desideratile| nou che da altri| ma da Vraio
      joogie


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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