Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

Pagina (314/470)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      capo viii —1306-1308 317
      figure così varie e così vive| questo stile pur così vario| e massime così proprio in ogni sua parola o sillaba ( tanto che supera forse in ciò ogni altra umana scrittura )| abbiano| di generazione in generazione| tirata a sò l'ammirazione costante di quanti furono o sono non pigri lettori. Imperciocché| vigorosa e ripetuta vuol esser la lettura d'ogni opera vigorosamente e lungamente fatta; ma di questa sopra tutte l'altre. Lo stile di Dante è simile a quelle forti composizioni musicali| che piene di melodie ed armonie| ci rapiscono l'anima al primo udirle bensì| ma confusamente| e senza lasciar tempo o respiro a distinguerne le bellezze ; e non è se non dopo molte audizioni| e a poco a poco| che arriviamo a intenderle compiutamente. Disperi chicchessia di goder bene la Commedia leggendola troppo diversamente dal modo in che fu scritta.
      Ma fatta tutta la sua immensa parte all'ammirazione| non lasciamoci ingombrare l'intendimento| nò soverchiare il giudicio nemmeno da tanta grandezza; e scusiamo Dante che scrisse concitato d'amori e d'ire; amori ridotti adesiderii ; ire| all'incontro| presenti e crescenti| e nell'età delle rovinate speranze : ma scusiamolo appunto perchè errò| errò d'ire municipali| personali e quasi femminili| contro ai concittadini| ai vicini| uomini pubblici e privati| in tal quantità che vedemmo| e nel modo piti acerbo| piti vendicativo| e men cristiano che sia| mettendoli d'autorità usurpata ed atroce fra gli eternamente dannati. Tale idea| tale scempio| non poteva essere se non d'un secolo barbaro ancora| e seguente la diva rcli-gion nostra nelle sue severità| ed anzi esagerandole| piti che non nella sua misericordia e mansuetudine. Condannabile certo| e vituperato sarebbe a nostra età| chi imi-lasse pur da lungi Dante in ciò. Nella sua| in tale età dove la crudeltà era quella che si chiamava giustizia| ei credè forse fare non più che giustizia.
      Ma questa fece| lodiamolo di nuovo| sgridando le città disordinate| parteggiami ed immorali del tempo suo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

Pagina (314/470)






Dante Commedia Dante Dante