Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo

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      capo ix — 1308-1311 333
      imperadorepacificatore d'Italia| questo certo sarebbe slato. Ma già era sogno.
      Venne a Losanna nella state del 1310| con poca gente| e dimorovvi più mesi ad aspettarvi il suo sforzo| e ricevere le ambascerie delle città italiane. Evennervi di quasi tutte| o tutte| tranne Firenze; dove i reggitori| sempre piti Guelfi Neri| temeano il ritorno de'fuorusciti. « L'im-peradore domandò| perchè non v'erano? fu risposto| che i Fiorentini avean sospetto di lui. All'hora disse lo imperadore: Male hanno fatto; che nostro intendimento era di volere i Fiorentini tutti| e non partiti f e buoni fedeli; e di quella città fare nostra camera| e la migliore di nostro imperio. E di certo si seppe| da gente che erano appresso a lui| che egli era infino all'hora con puro animo » (1).
      Di Losanna| per le terre del conte di Savoja| ei varcò Moncenisio| scese a Susa e lermossi a Torino nell'ottobre di quell'anno 1310. Accorservi Guelfi e Ghibellini| signo-reggianti e cacciati| con seguito e soli; non attendendo a nna provvisione fatta da molte città guelfe| per impedire questo ingrossamento dell'oste imperiale: che niun cittadino potesse uscire dal proprio territorio| o| come dice-vasi ancor allora| dal proprio comitato| o contado. Consigliavano molti degli Italiani accorsi| che niunripatriamento di fuorusciti si facesse prima dell'incoronamento; ma gli oltramontani più imparziali consigliavan l'opposto. E così fece via via il buon Tedesco| il quale s'era prefissi e incominciò subito per ogni dove due provvedimenti : far rientrar i fuorusciti d'ogni parte| e metter vicarii imperiali in ogni città. Antico era questo tentativo di mettere vicarii imperiali| od ancheregii| nelle città; e l'avea fatto massimamente Carlo di Napoli al tempo delia gran potenza angioina| prendendo la signoria delle città| ed esercitandola poi per tali magistrati senza podestà| o con podestà sottoposti. Ma i vicarii imperiali erano diversi in ciò| che l'imperadore avendo diritto d'imperio| non avea bisogno che gli si desse signoria. Quindi questi vicarii imperiali
      (t) Yill.| p.


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Vita di Dante Alighieri
di Cesare Balbo
Utet Torino
1857 pagine 474

   

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