Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
338 liuro secondocosì vernando come tardando| a Milano dimori| e pensi spegnere per lo tagliamento de'capi la velenosissima idra... Che| o principe solo del mondo| annunzierai tu aver fatto? Quando avrai piegato il collo della contumace Cremona| non si volgerà la subita rabbia in Brescia o ili Pavia? Sì| farà certo. La quale altresì quando sarà stata flagellata| in-contanenteun'altra rabbia si rivolgerà o in Vercelli o in Bergamo o altrove; ed infino a tanto andrà facendo così| che sia tolta la radiehevole cagione di questo pizzicore| e divelta la radice di tanto errore. Còl tronco i pungenti rami inaridiscono. Signore! tu eccellentissimo principe de' principi sei| e non comprendi nello sguardo della somma altezza| óve la volpiceli» di questo puzzo sicura de' Cacciatori rigiaceià. In verità non nel corrente Po ne nel tuo Tevere questa frodolente bee; ma l'acqua del fiume Arno ancora li suoi inganni avvelenano. E forse tu noi sai? Firenze questa crudel morte è chiamata. Questa è la vipera volta nel ventre della madre ; questa è la pecora inferma | la quale col suo appressamento contamina la gregge del suo signore; questa è Mirra scellerata ed empia| la quale s'infiamma nel fuoco degli abbracciamenti del padre'; questa è quell'Amata impaziente| la quale rifiutato il fatato matrimonio| non temè di prendere quello genero| il quale i ali negavano... Veramente| con ferita di vipera si sforza di squarciare la madre... Veramente| caccia fuori i viziosi fummi accendendosi la rabbia; e quivi le pecore vicine e
strane s'infermano..... Veramente| ella s'incende e ardenelli diletti carnali del padre... Veramente| contradice all'ordinamento di Dìo| adorando l'idolo della sua propria volontarie; infino ch'ella avendo spregiato il suo re legittimo| la pazza non si vergogna a pattovire con non suo re ragioni.non sue. ... Adunque| rompi la dimoraiiza| alta schiatta d'Isaia... fuggiranno i Filistei e sarà libero Israele. Allora l'eredità nostra| la quale sanza intervallo piangiamo esserci tolta| incontanènte ci sarà restituita. Siccome noi ora ricordandoci che noi siamo di Gierusalem santa ih esilio in Babilonia| piangiamo; così allora| cittadini e respiranti in pace ed in allegrezza| le miserie delle coiifu-
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