Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
capo x — 1311-1314 343
Nel fosso su| diss'ei| di Malebranche| Là dove bolle la tenace pece| Non era giunto ancora Michel Zanche|
Che (juesti lasciò il'Diavolo" in sua vece Nel corpo suo e d'un suo prossimano. Che '1 tradimento insieme con lui fece.
Ahi Genovesi| uomini diversiD'ogni costume o pien fl'ogni magagna. Perchè non siete voi del mondo spersi?
Che gol peggiore spirto di Romagna Trovai un tal di voi| che per sua opra| In anima in Cocito già si bagna|
Ed in corpo par vivo ancor di sopra.
Inf. xxxnj| 139-157|
Sarebbe stata piti grandezza di quella gran città il perdonare. Ma mossi da quelle ingiurie il Doria ed altri Genovesi| dicesi se ne vendicassero poi con gravi oltraggi fatti al mordace poeta in un soggiorno di lui nella loro città ; che| se fq| dovette essere allora| quand'ò probabile v'andasse coi) gli altri fuorusciti fiorentini e coll'antico amico Uguccione (1).
Intanto gli apparecchi di re Roberto e de' Toscani fecero risorgere le male spente ribellioni di Lombardia. Ribellaronsi Casale| Asti| Parma| Pavia| Novara| Vercelli| Reggio| Cremona e Padova contro ai vicarji loro dati| o contro ai fuorusciti introdotti a forza| mentre Arrigo era in Genova o in Pisa| dove giunse per mare addì 6 marzo 1312(2). Nò per ciò Arrigo sostò il viaggio per a Roma. Imperciocché| scopo principale di questi viaggi imperiali era prender le due corone| la regia a Milano| l'imperiale a Roma. Scopo vano oramai| che erano da tante ribellioni avvilite quelle due corone : e che difficili talora a prendersi| erano sempre pili difficili a far valere. Venne dunque Arrigo da Pisa per Viterbo a Roma addì 7 maggio.
(1) Veltro| p. 130; Arrivab.| tom. i| p. 408.
(2) Murat.| Antf. 13}1| 1319;.^. Butr.| p. 9fi7.
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