Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
3Ó6 LIBRO SECONDOche se Dante era tanto ghibellino da propugnare l'indipen denza dell'Imperadore| egli poi non l'era tanto da propugnare la dipendenza del Papa| ondechò| se il concedemmo ghibellino| ed anzi ghibellino feroce| vedesi qui che non s'ha a dire per ciò de' piti esagerati. Del resto| in fatti di Parte si vogliono distinguere bene queste tre cose: l'esser detto di essa| l'esserne veramente| e il professarsene. Dante fu detto ghibellino forse prima d'esserlo; tuttavia il fu all'ultimo| e molto troppo : .ma ci non credeva esserlo| e pressava non esserlo. E ciò vedremo a tempo suo.
CAPO XII.
Pisa| Lacca| il l'uryatorio. (agosto 1313-nov. 1314)
Ma qui la morta poesia risurga| 0 sante Muse| poi che vostro sono.
Purg. i.
Ma abbandoniamo il Dante politico| dubbioso| variante; e non per viltà| ma per ira| anch'esso barcheggiante. Torniamo a Dante esule forte| poeta sublime| ed uomo tanto piìi altiero quanto più infelice. Il lasciammo e il ritroviamo in Pisa| dove probabilmente compiè o fece gran parte della Monarchia e del Purgatorio| sotto la protezione di Uguc-cione della Faggiola| signore di quella città dopo il misero rifiuto del re di Sicilia. Pisa ed Uguccione mostravano ora| dopo la morte d'Arrigo e a capo di parte ghibellina| il medesimo ardire che Firefize testèacapo di parte guelfa. Soli quasi erano nell'Italia meridionale contro a papa Clemente V| Roberto re di Puglia| Firenze| Lucca e Siena; ed a schermirsene| Uguccione tentava negoziati ed apparecchiava armi ; quando dalla fortuna| larga sempre d'a-juti ai costanti| ebbe quello che Firenze poc'anzi| la morte
| |
Dante Imperadore Papa Lacca Muse Dante Dante Pisa Monarchia Purgatorio Uguc-cione Faggiola Sicilia Uguccione Arrigo Firefize Italia Clemente V Roberto Puglia Firenze Lucca Siena Uguccione Firenze Dante Pisa
|
