Vita di Dante Alighieri di Cesare Balbo
capo xii — 1313-1314 359
l'elozionc presso a due anni dopo l'aprile 1314| non 6 possibile supplire con precisione alla data mancante di questa lettera. Ma ella si può credere de'primi mesi di tal vacanza; poseiachè fu in breve manifeste l'impotenza dei cardinali italiani| assaliti in Carpentras dai parenti del papa morto| e dai fautori di un'elezione francese. 1 cardinali italiani meritavano i rimproveri di Dante| e fu poi confessato in una lettera dell'Orsini a Filippo il Bello; ma tardo fu il loro pentimento; il Conclave| empiuto di Francesi e prigioni in Francia| fece poi un papa francese (1).
Intanto Uguecione| respinto ne'trattati| s'appigliava all'armi contro i più vicini de'suoi numerosi nemici; e tanto tormentò Lucca| che la sforzò a far pace con Pisa| a restituir i castelli ceduti già venticinque anni addietro dal conte Ugolino| e a rimettere i fuorusciti ghibellini; fra cui" Castruccio Castracani| die fu poi quasi l'allievo e il successore di lui. La missione dei fuorusciti contrarii era il solito segno del darsi vinta una parte; e ne seguì| come al solito| che in breve i riammessi cacciarono gli altri. E combattendosi perciò in Lucca addì \A giugno di quell'anno| v'entrò Uguecione co' Pisani| cacciò i (incili e il vicario del re Roberto| e lasciò saccheggiare otto dì la città e il tesoro fattovi recare di Roma da papa Clemente. Quindi Lucca fu signoreggiata da Pisa| e Lucca e Pisa da Uguecione ; il quale mise podestà a Lucca Francesco della Faggiola| uno de'suoi figliuoli; mentre Neri| un altro di essi| insignorivasi di Rorgo San Sepolcro. Le strettezze dei Ghibellini diventavano grandezza della casa d'Uguecione; in mano a Cui| quantunque semplice capitano di ventura| si davan essi per difetto di capi più potenti e più splendidi (2).
E sotto lo schermo dell'amico potè quindi senza pericolo entrar Dante in Lucca| quantunque da lui ingiuriata nell'Inferno. Certo| non prima; sondo Lucca fin allora rima-
fi) Mi (ut.| an. 1311| pp. 77-79 ; dove sodo a vedere il ritratto da lui fallo del morto papa Clemente| e le riflessioni dell'ottimo preposto.
(2) Mi-rat.| Ann.| ari. 1313; Veltro| p. 138.
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